Resto E porto il Giornale a Albenga

Eraldo Ciangherotti

Lo prometto. «Non vado via da Genova» perché la politica, al servizio di tutti, torni ad essere una nobile professione e non un magna-magna per pochi. Grazie per le pillole di saggezza del Giornale, che ad oggi resta l’unico strumento di autocritica intellettualmente onesto. Tanto che lo stesso Giornale, alla cui «famiglia ligure» siamo fieri di poter appartenere, se prima era vietato nella Biblioteca civica, oggi, da quando l'attuale nuova Amministrazione è salita in carico, è entrato a pieno diritto in Comune. E la cosa buffa è che non abbiamo eliminato La Repubblica dal «portariviste comunale», perché crediamo nell'informazione libera e, siccome apparteniamo alla politica del fare per il bene di ogni cittadino, nessuno escluso, invitiamo a leggere sempre tutto, anche il quotidiano firmato da Ezio Mauro, perché la gente possa conoscere i tanti sproloqui del «nemico», giudicando liberamente.

D'altra parte, abbiamo scelto la nostra squadra, che si riconosce a livello piramidale in Silvio Berlusconi presidente, e, pur talvolta criticando alcuni progetti o idee, usiamo il dialogo e il confronto, senza mai voltare le spalle a chi abbiamo convinto la gente di votare al governo della nostra Nazione, al governo della nostra città.

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