RomaLa coppia Bud Spencer e Terence Hill sè riformata, ancora una volta grazie al premio speciale alla carriera per la più esplosiva coppia del cinema italiano. Esattamente 25 anni dopo la candidatura come miglior attore e regista di Terence Hill, al secolo Mario Girotti, con il suo film Botte di Natale (lultimo, peraltro, in coppia con Bud Spencer). Pochi se lo ricordano e tra questi non cè, curiosamente, il diretto interessato che sembra cadere dalle nuvole: «Addirittura?».
Sì, poi vinse Marcello Mastroianni con Sostiene Pereira.
«Un grande, giusto così».
Questo David alla carriera è stato proposto da Ermanno Olmi perché nei vostri film «la comicità ha privilegiato sempre note umane positive».
«Un vero e proprio onore. Mi hanno proposto tanti premi che non ho accettato perché non mi piace partecipare a questo tipo di kermesse. Ma un David proposto e consegnato da un maestro che amo come Olmi non lo potevo rifiutare».
Lo vive come un risarcimento rispetto a una certa critica?
«Assolutamente no. Io mi trovo bene così. E poi meno si parla di me meglio è, sono un solitario».
Sè ritrovato con Bud Spencer sul palco, i vostri fan vi sognano al cinema...
«Penso che sia molto difficile soddisfare le loro aspettative, certo, se trovassimo una storia giusta magari meno fisica e più impegnata, chissà...
Ha seguito le polemiche sulla composizione della giuria dei David?
«Non voglio entrarci, a noi il David è arrivato grazie a Olmi».
E le parole battagliere di alcuni cineasti dal presidente della Repubblica?
«Ricordo solo quello che Giorgio Napolitano mi ha detto allorecchio: Don Matteo, deve andare un po più piano su quella bicicletta».
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