«La retrocessione? Non ci penso nemmeno»

Alla lunga la rosa fa sempre la differenza. Ne è convinto anche Eddy Reja che, alla vigilia della delicata trasferta a Genova contro la Sampdoria, professa ottimismo e annuncia in prospettiva uno Zarate decisivo per tirare fuori la squadra dalle secche del fondo classifica. «Alla retrocessione - esordisce il tecnico - non ci voglio neanche pensare. Presto ci tireremo fuori da questa situazione. C’è tempo, mancano ancora 12 partite e 36 punti a disposizione: per salvarsi ne bastano molti di meno».
Detto questo, la squadra sembra intimorita, gioca a sprazzi e spesso butta la palla consegnandola sistematicamente agli avversari. «Un po’ di timore c’è e si vede anche nell’atteggiamento in campo della squadra - spiega Reja -. Contro la Fiorentina nel finale abbiamo avuto paura di vincere, penso che se la gara fosse durata altri cinque minuti l’avremmo probabilmente persa».
Il clima di generale contestazione da parte dei tifosi non aiuta di certo, ma l’allenatore biancoceleste non crede che questo possa rappresentare un alibi per i suoi giocatori. «I ragazzi non si tirano mai indietro, mi hanno sempre dimostrato una disponibilità straordinaria. C’è sintonia e accordo nello spogliatoio perché vogliamo voltare subito pagina».
A Genova tornerà in campo Zarate. «I giocatori come lui hanno momenti di pausa - conclude - contro Parma e Palermo non l’ho schierato titolare proprio per togliergli qualche responsabilità di troppo che lui si sente. Spesso il suo rendimento è condizionato psicologicamente da questo atteggiamento. Ora lo vedo più rilassato e carico. Ma ribadisco che le sue esclusioni non sono dovute a cattivi comportamenti in campo e fuori. Da qui alla fine sono certo che sarà indispensabile e determinante».
In sostanza questo pomeriggio vedremo una Lazio decisa a prendere almeno un punto. Rocchi a destra, Zarate a sinistra e Sergio Floccari al centro è la soluzione studiata per arginare e aggredire le corsie esterne dei blucerchiati. Un 4-3-3 che in fase di non possesso si trasforma in un 4-5-1. Il capitano e l’argentino dovranno sdoppiarsi in un duplice lavoro di ripartenze e contenimento, in supporto del trio di centrocampo, nel quale non ci sarà però Matuzalem. Il brasiliano contro la Fiorentina ha confermato i limiti di tenuta che male si sposano con i ritmi elevati che vuole il goriziano. Al suo posto non ci sarà Mauri, ma Aleksandar Kolarov. Anche ieri il mancino serbo è stato testato nella posizione in cui tanto bene lo vedeva Ballardini, quella di interno sinistro di centrocampo. Per il resto tutto confermato: Ledesma agirà davanti alla difesa, con Brocchi confermato sul centro-destra. Rispetto alle indicazioni dei giorni scorsi, nessuna variazione nel pacchetto arretrato: la linea difensiva sarà composta da quattro centrali puri: Diakitè a destra e Radu a sinistra avranno il compito di mantenere la squadra equilibrata e di frenare sul nascere la velocità di Semioli e Mannini (o Guberti). Reja li vuole alti e aggressivi, non vuole permettere ai due esterni blucerchiati di puntare e di raggiungere con continuità il fondo del campo. Al centro saranno Stendardo e Siviglia a controllare da vicino le due prime punte di Del Neri, Pazzini e Pozzi. Non andrà neanche in panchina Stephan Lichtsteiner, tornato malconcio dall’impegno della sua nazionale.

Certi del forfait Firmani, Dias, Foggia, Meghni, Dabo, Bizzarri, Manfredini e Cruz.
Questa, dunque, la probabile formazione (4-3-3): Muslera, Diakitè, Stendardo, Siviglia, Radu; Brocchi, Ledesma, Kolarov; Rocchi, Floccari, Zàrate.

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