Giacomo Deferrari si toglie giacca e cravatta, e indossa leskimo del rivoluzionario (nostalgico): il magnifico rettore, infatti, promette di scendere in piazza e cavalcare la protesta contro i tagli agli atenei previsti dal ministro Giulio Tremonti. «La riforma Gelmini dellUniversità va bene, non i tagli del ministero dellEconomia - tuona Deferrari -. Se resteranno, a settembre i rettori dovranno attuare proteste rilevanti. E io sono disponibile anche a guidare la protesta in piazza degli studenti. La riforma Gelmini è essenziale - incalza ancora il Magnifico -. Benché io sia di idee politiche diverse dal governo, la sostengo come Ignazio Marino e tanti altri nel Pd. Il problema è che non sono ancora previsti i finanziamenti per attuarla. Su questo lotteremo, se Tremonti non paga il danno è diretto alle Università». Tantè, nonostante i complimenti alla ministra, vince sempre lo spirito di opposizione: «Non si può fare la riforma Gelmini con laria - conclude Deferrari -. A settembre i rettori italiani dovranno organizzarsi, perché se il governo non darà finanziamenti consistenti, soprattutto alle Università migliori, allora bisognerà che ci sia una mobilitazione degli atenei. Se fossero confermati i tagli, due terzi delle Università dovrebbero chiudere. E siccome questo è impossibile, è chiaro che ci dovranno essere tagli minori. Il problema è che devono essere parecchio minori.
Per attuare la riforma a Genova proponiamo di fare cinque facoltà, e nessuna scompare: Scienze; Ingegneria e Architettura; Medicina e Farmacia; Economia, Scienze Politiche e Giurisprudenza; Lettere, Lingue e Scienze della Formazione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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