«Reverie», il sogno della Cina diventa realtà al Mazdapalace

Nelle intenzioni degli organizzatori dovrà superare i grandi successi del Cirque du Soleil

Matteo Failla

Di questi tempi parrebbe alquanto strano poter gioire dell’imminente arrivo di un prodotto d’importazione cinese. Di questi tempi parrebbe ancor più strano dover dar adito a quest’ultimo dell’alto “marchio” qualititativo. Eppure questo è ciò che ci attende: dal prossimo 25 ottobre al 13 novembre infatti, arriverà al Mazdapalace, per la prima volta in Italia e direttamente dalla Cina, lo spettacolo d’Arte Acrobatica Cinese Reverie, “portatore” del marchio di qualità affidatogli lo scorso anno dal presidente Ciampi, che ha insignito Reverie della medaglia d’argento.
Lo spettacolo, inutile negarlo, si pone in Europa come vero antagonista dell’arcinoto campione d’incassi Cirque du Soleil, rendendo così ancora una volta spietata l’ormai fantomatica “concorrenza cinese”, ma questa volta ci si trova di fronte a un prodotto di assoluto interesse e straordinarietà, che ha radici lontane che risalgono a 3.600 anni fa: nulla di copiato né di improvvisato, anzi, in questo campo la Cina è sempre stata maestra.
«È un evento d’importanza nazionale – spiega Divier Togni, responsabile dei Mazdapalace italiani – che anticipa lo scambio culturale Italia-Cina previsto per il 2006. Posso dire senza problemi che gli italiani potranno assistere a numeri spettacolari e ad acrobazie ad alta tensione. La prima nazionale sarà qui a Milano, ma lo spettacolo si sposterà poi in altre città italiane: un’occasione unica per vedere uno spettacolo del quale si sentirà parlare nei prossimi anni».
Dello spettacolo è stata data un’anticipazione dal vivo ieri alla stampa. Incredibile la capacità acrobatica di questi ragazzi che hanno dai quattordici ai ventiquattro anni e formano altissime piramidi umane; ma soprattutto stupisce la capacità contorsionistica dei giovani corpi, che paiono quasi manichini snodabili.
Salti, acrobazie, contorsionismi, danze cinesi, ballerini “cambiamaschera” (imperdibili), il tutto immerso in una scenografia che richiama la Cina (anche nelle musiche originali) e propone giochi di luce d’alto livello. Un vero viaggio all’interno di una tradizione che è passata attraverso le storiche dinastie cinesi: sotto la dinastia Qin, in voga presso le corti e nel palazzo imperiale, sotto la dinastia Tang, quando l’arte acrobatica si diffuse nel popolo, diventando una delle forme di intrattenimento preferite dalle folle, passando dalla dinastia Song, dove cambiò per diventare performance.
«La prima volta che mi è capitato di vederli – afferma Livio Togni, membro del Comitato Cultura e Spettacolo del Senato – sono rimasto impressionato dalla competenza tecnica di questi ragazzi; ma questa è anche un’occasione per potersi avvicinare a questa nazione ricca di tradizione e cultura».
Eppure conoscendo la rigida tradizione cinese, basata sul principio della disciplina, verrebbe da chiedersi a quale ferreo allenamento siano sottoposti i giovani artisti. «Durante la tournée – spiega Togni – si allenano tre ore al giorno, ma quando devono preparare nuovi spettacoli le ore sono molto di più. Ma non si pensi ad adolescenti “sfruttati”. I più giovani possono stare in tournée solo tre mesi, con un insegnante di scuola al seguito, e sono poi obbligati a tornare in patria per stare al passo con i compagni di scuola.

Si pensi che Reverie è stato scelto come spettacolo ufficiale per chiudere il prossimo Carnevale di Venezia, ma prima di quella data i ragazzi dovranno tornare per un mese e mezzo a scuola, per poi partire e raggiungere la Laguna».

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