Riapre la stazione. Ma si contano altri morti

nostro inviato a Viareggio (Lucca)

Si aggrava il bilancio della strage di Viareggio, mentre la città si riavvia verso la normalità e i treni tornano a fermarsi nella stazione della cittadina versiliana, finalmente riaperta anche se non molto trafficata. I morti dell’esplosione di lunedì notte, intanto, sono diventati 22, oltre ai due dispersi. A Carrara e a Pisa sono spirate due donne. Una è Stefania Maccioni, morta come due dei suoi tre bimbi, mentre il terzo è fuori pericolo e il marito è in gravi condizioni. L’altra è ancora da identificare. A Massa è deceduto un ragazzo marocchino. Per tutti, fatali le terribili ustioni. E sono ancora molti i feriti in gravissime condizioni. Risolto, ma senza lieto fine, il giallo di Rachid Moussafar, il ragazzo marocchino portato al pronto soccorso dell’ospedale Versilia e che da lunedì notte sembrava svanito nel nulla. Secondo i registri il giovane dopo il primo intervento dei medici era stato trasferito in ambulanza all’ospedale di Massa, ma qui di lui non c’era traccia. Ieri la sorella, accompagnata dall’ambasciatore marocchino in Italia, Mohamed Nabil Benabdallah, è arrivata in ospedale e ha riconosciuto Rachid in obitorio, tra i corpi ancora senza nome. Già domani le salme dei maghrebini potrebbero tornare in Patria, perché «le famiglie dei nostri connazionali ci hanno chiesto di fare i funerali in Marocco», ha spiegato il diplomatico, ringraziando le autorità italiane «per quanto hanno fatto nell’emergenza e per l’assistenza data ai miei connazionali».
Niente esequie congiunte, dunque, anche se una delegazione della comunità marocchina di Viareggio parteciperà alla cerimonia che si terrà allo stadio dei Pini. Saranno esequie di Stato: lo ha deciso ieri il Consiglio dei ministri, che ha proclamato anche il lutto nazionale per il giorno dei funerali. Che, secondo il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, potrebbe essere martedì prossimo, il 7 luglio. Da oggi la camera ardente sarà allestita al Palasport.
Sul fronte dell’inchiesta, proseguono i rilievi sul luogo dell’incidente, dove lavora il superesperto dell’università di Firenze Paolo Toni, incaricato dal procuratore di Lucca Aldo Cicala di arrivare a stabilire le cause del disastro. Ieri in occasione del Cdm anche il premier Berlusconi «ha ribadito che saranno compiuti tutti gli accertamenti circa le modalità e le cause dell’incidente, auspicando che simili disgrazie non abbiano modo di ripetersi», come spiega una nota di palazzo Chigi. E intanto Viareggio prova a tornare alla routine. Tornano a uscire dalla stazione i turisti e i pendolari, che si guardano intorno curiosi, accolti dai giornalisti. Sparita anche la zona rossa, che aveva costretto millecento viareggini a farsi ospitare altrove per due notti. Ora ci sono ancora 80 sfollati che non hanno un tetto dove tornare, perché le loro case - 30 edifici in tutto - sono inagibili o distrutte e comunque sotto sequestro. Impressionante il numero degli appartamenti danneggiati dalle esplosioni, reso noto ieri dal primo cittadino: 228. E sono ben 81 le abitazioni con gravi lesioni.

Per rimettere a posto i danni serviranno almeno 20 milioni di euro. Sta per scomparire infine uno dei simboli della tragedia. La passerella pedonale che attraversa i binari proprio all’altezza del deragliamento del treno verrà demolita e sostituita da un sottopassaggio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica