"Ribellarsi ai modelli di oggi e al troppo cibo spazzatura"

Nel libro del nutrizionista Carruba l'allarme sovrappeso e l'invito a recuperare l'alimentazione mediterranea

"Ribellarsi ai modelli di oggi e al troppo cibo spazzatura"
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Per la prima volta nella storia le persone obese e in sovrappeso hanno superato quelle che non hanno cibo per sopravvivere (fonte: Fao). In Italia l'obesità affligge l'11,8 per cento degli adulti e il sovrappeso il 47 per cento (fonte: ISS).

I chili in eccesso predispongono alle malattie più frequenti e non trasmissibili come ictus o infarti, alcuni tumori e il diabete 2. C'è una moltitudine di malati potenziali (alcuni lo sono già) che genera costi elevati e alimenta un'industria miliardaria di diete e interessi commerciali, supportata dai social media.

È questa la cornice del libro Obesità, istruzioni per ribellarsi. La via mediterranea per equilibrio, longevità e libertà di scelta (Guerini e associati) scritto da Michele Carruba, professore emerito di Farmacologia e fondatore del Centro di Studio sull'Obesità all'Università Statale insieme con Pietro Paganini, Policy innovator, divulgatore e docente alla Temple University di Philadelphia e alla John Cabot University di Roma. Il libro è stato presentato da Letizia Moratti, oggi europarlamentare, che ne ha curato la prefazione nella sede della Fondazione Rovati. "Spieghiamo come si aumenta il peso fino a diventare obesi e come prevenire l'obesità - ha riassunto Carruba - Questa malattia è generata all'80% dagli stili di vita e non dai geni. Cambiando le abitudini alimentari e la sedentarietà possiamo risolverla. Non basta evitare un nutriente o esagerare con un altro. Serve trovare il proprio equilibrio quotidiano oltre che rispolverare la nostra cultura mediterranea". Non è facile re-impossessarsi di abitudini e tradizioni che si sono abbandonate. Da qui l'invito a ribellarsi (ai modelli imposti e alla pigrizia). "Quando parlo di equilibrio alludo a quel filo che lega molte culture alimentari associate alla longevità. Lo ritroviamo, con altri ingredienti, nelle dieta coreana o giapponese: porzioni contenute, varietà, connessione tra cibo, ambiente e ritualità quotidiana. In questi modelli, l'equilibrio è parte dell'identità collettiva". Il volume analizza i fallimenti delle politiche pubbliche, dalla sugar tax alle etichette, oltre alla presenza dei cibi ultra-processati che abbondando sugli scaffali dei supermercati. Oggi si parla di obesità perché sono arrivati i nuovi farmaci per perdere peso che, costi permettendo, potrebbero essere inseriti nei Lea (le prestazioni a carico del sistema sanitario). Ne è stato testimonal, più o meno consapevole, Elon Musk che ha dichiarato di essere dimagrito rapidamente grazie alla nuova molecola. Lo ha fatto senza mostrare di aver ponderato rischi e benefici, prassi salutare prima dell'assunzione di un farmaco.

"Non sono farmaci per far prevenzione ma per curare diabete 2 e obesità. È sbagliatissimo che li usino le modelle per conquistare la silhouette o chi ha il giro vita appesantito" fa riflettere Pietro Paganini. "Chi ha 40 chili in più è da considerarsi malato se ha sofferenza multiorgano (cuore, reni, fegato, articolazioni) in questo caso la bilancia rischi-benefici si sposterà a favore dei secondi - ha precisato Carruba - La dipendenza da farmaci è nociva, nei dimagrimenti rapidi si perde la massa muscolare, garanzia di salute a lungo termine e di un metabolismo che funziona".

Moratti ha poi ricordato che "non è un caso se Milano ha uno dei tassi di obesità infantile più bassi tra le grandi città del mondo: è il risultato di una visione politica e culturale capace di integrare alimentazione, benessere mentale, movimento e qualità

della vita. Un cammino iniziato diversi anni fa quando con Milano Ristorazione, presieduta dal professor Carruba, abbiamo avviato un progetto pionieristico per trasformare la refezione scolastica in un momento educativo".

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