da Tivoli
Li sistema tutti: prima, durante e dopo. È luomo del giorno da giorni, ma ha tutto per diventare luomo dellanno, passando per questo Giro che lo ha eletto come luomo del momento. Riccardo Riccò da Formigine vince la sua seconda tappa, rintuzzando gli attacchi disperati di Di Luca e spegnendo le ambizioni di Bettini. Vince con uno scatto dei suoi: come ad Agrigento fa a Tivoli. «E dire che non volevo nemmeno fare la volata dice a caldo il modenese -. Poi, via radio, Algeri mi ha detto di crederci e io ci ho creduto». Via radio lo invitano a provarci, in tivù lo invitano per fare la bella statuina, e lui li manda a quel paese. «Per giorni e giorni mi dicono di andare al Processo, poi quando sono lì neanche mi fanno parlare. Io in quel supermercato non ci vado più». Tosto Riccardo Riccò, che non teme in corsa i colleghi, così come non teme di uscire dai binari delle frasi fatte, dei concetti omologati e prevedibili: «Io sono fatto così, e se penso una cosa la dico. A certa gente non sta bene? Fatti loro, io vado avanti per la mia strada, non ho bisogno di nessuno».
È travolgente il Riccardo, anche quando gli chiedono cosa ne pensa del fatto che Andreas Kloeden crede in Di Luca e che fa sapere che Riccò non lo preoccupa affatto. «Peggio per lui. Sulle Dolomiti, dopo che si sarà sfogato nella crono, gli farò cambiare io idea». Ne ha per tutti, il Riccardo, tosto e sferzante anche con Alberto Contador, lo spagnolo vincitore dellultimo Tour, che dice di essere disposto a far vedere labbronzatura che ha sotto la maglietta, per dimostrare al diffidente Riccò, che si trovava in vacanza al momento della chiamata al Giro.
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