Le prospettive della ricerca farmaceutica ed i frutti delle più recenti conquiste sono state illustrate giovedì a Basilea in occasione dellannuale incontro Novartis dedicato ai risultati di bilancio. Il gigante farmaceutico svizzero, presente in 140 Paesi e con oltre 98mila dipendenti, ha registrato nel 2007 un volume di affari di 39,8 miliardi di dollari (+8%) ed un utile netto di 6,5 miliardi, pari al 17,2%, escludendo i ricavi derivanti dalla vendita dellarea nutrizionale che ha portato 5,2 miliardi di dollari al netto delle imposte nelle ricche casse dellazienda di Basilea nata undici anni orsono dellunione di Ciba e Sandoz.
Gli investimenti in ricerca di Novartis sono stati nel 2007 pari ad oltre 6,4 miliardi di dollari, quasi 13mila miliardi delle vecchie lire, che però hanno fruttato, con un solo farmaco, lantipertensivo Diovan-Tareg (che ha conquistato la leadership mondiale) un ricavo di oltre 5 miliardi di dollari. Con Glivec, un rivoluzionario antitumorale che porta al controllo della leucemia mieloide cronica, si sono raggiunte vendite nel mondo per oltre 3 miliardi di dollari. Novartis ha recentemente ottenuto dalle autorità regolatorie statunitensi ed europee ben 15 autorizzazioni allimmissione sul mercato di nuovi farmaci i cui lanci avverranno nei prossimi mesi. Oggi Novartis, che nel passato ha messo a punto la ciclosporina, il farmaco antirigetto che ha consentito lo sviluppo dei trapianti, è particolarmente impegnata sul fronte delle terapie biologiche. Oltre ai farmaci da prescrizione, coperti da brevetto, produce i generici con Sandoz, i vaccini preventivi con il Gruppo Chiron che ha acquisito e potenziato, i dispositivi diagnostici ed i prodotti da banco.
In Italia, il Gruppo Novartis che è presente con 3.900 persone, di cui 500 impegnati nella ricerca, ha registrato nel 2007 un volume di affari di 1.354 milioni di euro. Larea farma è cresciuta però solo del 2% rispetto al 2006. Il fatturato stabile è dovuto al contesto estremamente sfavorevole. «Negli ultimi tre anni lindustria farmaceutica italiana ha dovuto affrontare ridimensionamenti e disinvestimenti», ricorda Marco Venturelli, country president di Novartis Italia, precisando che nonostante lattuale realtà la società ha investito in ricerca 135 milioni di euro.
I provvedimenti di contenimento della spesa sanitaria hanno condizionato in misura significativa il mercato dei farmaci che registra un costante ritardo nellautorizzazione di nuove molecole rispetto a quanto avviene negli altri Paesi. Le politiche di prezzo hanno inoltre penalizzato linnovazione. Novartis ha comunque introdotto sul mercato un principio attivo rivoluzionario per i pazienti affetti da varie forme di anemia; altra novità in oftalmologia; il primo anticorpo monoclonale per la terapia dellasma allergica; un antibiotico per la cura delle infezioni ospedaliere.
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