Emma compie 10 anni. Ma non è il compleanno di una bambina romana bensì unimportante ricorrenza scientifica visto che stiamo parlando di una delle strutture più importanti nel panorama della ricerca italiana. Stiamo parlando dellarchivio dei modelli di topi mutanti Emma (European Mouse Mutant Archiv) attraverso il quale da dieci anni punto vengono effettuati studi deccellenza sui meccanismi molecolari delle malattie umane presso il Centro di ricerca internazionale del Cnr «A.Buzzati Traverso» di Monterotondo (Roma).
Creato dal Cnr in collaborazione con Eni Spa e dedicato ad Adriano Buzzati Traverso, padre della biologia molecolare moderna in Italia, il centro di Monterotondo è stato coordinato sin dallinizio dallIbc-Cnr, con la cooperazione di partner internazionali. «Il Campus racchiude conoscenze e mezzi di fondamentale importanza per lintera comunità scientifica italiana, comunitaria e mondiale», dichiara in una nota Luciano Maiani, Presidente del Cnr. «Rappresenta un polo deccellenza che ha sempre puntato sulla dimensione internazionale della ricerca. Linterazione tra le varie componenti, da quella europea e Cnr ai laboratori dellEni sulla ricerca ambientale, è stata la ragione del successo della struttura, che lEnte è intenzionato a potenziare nel prossimo futuro».
«Monterotondo ha dato un contributo cruciale per lo sviluppo e linternazionalizzazione della ricerca italiana in bio-medicina e prevediamo anche per il futuro ottimi risultati scientifici e una sempre maggiore integrazione con i nostri partner internazionali», aggiunge Glauco Tocchini-Valentini, capo della commessa Emma-Attività internazionali del Campus presso lIbc-Cnr. Larchivio di Emma è lunica infrastruttura di questo tipo in Europa ed è stata realizzata dal Cnr nellambito dei Programmi Quadro Ue, come componente del progetto Infrafrontier dello European Strategy Forum on Research Infrastructures (Esfri). Emma ha già archiviato, mediante crio-conservazione, e distribuito a ricercatori in tutto il mondo, oltre 1600 diversi ceppi di topo, ognuno dei quali possiede mutazioni che producono un modello specifico di malattie umane. «Il topo è uno dei principali organismi modello per la ricerca in bio-medicina, poiché oltre il 98% dei suoi geni, così come moltissimi dei suoi tratti patologici, sono simili a quelli umani», spiega Glauco Tocchini-Valentini. «Avvalendoci di questa somiglianza, nellultimo decennio abbiamo prodotto e caratterizzato molti nuovi ceppi mutanti di topo, modelli delle malattie di Parkinson, di disturbi mentali e comportamentali (depressione, ansietà, ecc.
Una delle ultime «perle» di Emma è quella di aver permesso ai ricercatori di individuare un nuovo modello di animale per lo studio in vivo degli effetti della dipendenza da droghe dabuso.
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