Nella società dellapparire, cercare di capire il profondo trinomio tra moda, bellezza e benessere può aiutare a sfuggire dal tunnel della chirurgia estetica a cui molte donne fanno ricorso. Un tema trattato ieri in un convegno organizzato dalla facolta di Scienze della Comunicazione della Sapienza, «Moda, bellezza e benessere», coordinato dalla sociologa Rita Caccamo e che ha visto partecipare il giornalista Michele Cucuzza e il presidente della «Valleverde» Armando Arcangeli. La Caccamo ha analizzato le tipologie sociologiche nel sistema moda e il loro rapporto con il benessere e la bellezza: il dandy, il bohemien e il borghese. Nel dandismo, la vita è unopera darte: priorità sono moda e bellezza, mentre il benessere è solo un elemento strumentale, come nel Ritratto di Dorian Gray di Wilde. Il bohemien si identifica con una moda non stilizzata, che trasgredisce e crea un mix di stili. Luomo borghese abbandona moda e bellezza e persegue solo il benessere fisico e mentale datogli dal lavoro.
Ma è con lo street-style che il corpo diventa il capo cult della moda: il fisico è superpalestrato, giovane anche grazie alla chirurgia estetica. La paura di invecchiare e la non accettazione creano «unansia postmoderna» che sfocia in una vera crisi di identità.Alla ricerca delleterna giovinezza a ogni costo
Un convegno su moda, bellezza e benessere per capire quando laspetto fisico può diventare unossessione
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