Piace e convince. Giudizio positivo di otto italiani su dieci della riforma Brambilla sulla liberalizzazione degli orari dei negozi nei Comuni a vocazione turistica e nelle città darte. Secondo il sondaggio realizzato da Ipsos il 78% è favorevole a orari flessibili, aperture domenicali e mezza chiusura settimanale: tutti contenuti del provvedimento annunciato dal ministro del Turismo in un decreto allegato alla manovra economica. E il 71% degli intervistati sarebbe daccordo all'estensione di queste misure a tutti i Comuni italiani.
A spiegare la filosofia della riforma è lo stesso ministro, Michela Vittoria Brambilla: «Sono e resto convinta che più libertà d'impresa voglia dire più ricchezza per tutti, imprenditori, lavoratori e amministrazioni pubbliche. La strada dello sviluppo non può che percorrere la direzione della liberalizzazione, sburocratizzazione e semplificazione, come dell'affermazione della libertà di iniziativa economica privata, principio che ha già ispirato il nostro disegno di legge costituzionale, volto a modificare l'articolo 41 e adeguarlo agli attuali scenari. E non c'è dubbio - continua il ministro - che proprio la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura porterà a un significativo incremento dei consumi e dell'occupazione. Sarà positivo anche l'impatto sul turismo: le statistiche dicono che per ogni euro speso per l'alloggio, i turisti ne spendano almeno altri quattro per l'acquisto dei beni e servizi».
Anche i dati di una ricerca dellIstituto Cermes della Bocconi, realizzata nel 2009, supportano lidea che una maggiore flessibilità negli orari dei negozi possa portare a una crescita delleconomia. Raddoppiando le aperture domenicali e festive, dalle attuali 16 a 32, i consumi totali aumenterebbero di 3,9 miliardi di euro con unincidenza dello 0,25 per cento sul Pil.
«Trattandosi di uniniziativa sperimentale - conclude la Brambilla - intendo coinvolgere le categorie interessate, consumatori, commercianti e imprese del turismo, nella fase di attuazione e di valutazione, attraverso specifici tavoli di lavoro».
E già arrivano le prime risposte. Positiva la valutazione delle Province. Giuseppe Castiglione, presidente dellUpi, apre: «La norma deve essere considerata come unopportunità per i territori di promuovere sviluppo e il sondaggio conferma quanto i cittadini apprezzino questo intervento. I territori hanno bisogno di iniziative come questa capace di promuovere sviluppo e di venire incontro alle esigenze dei cittadini». Favorevole anche Osvaldo Napoli, vice presidente dellAnci: «È chiaro che questa liberalizzazione può portare beneficio ai territori, tanto è vero che alcuni amministratori locali hanno già dichiarato di volerla adottare».
Risposta positiva da Federturismo: «La norma - dice Renzo Iorio - allinea le nostre città alle maggiori capitali europee rendendole più attrattive e maggiormente competitive». Mentre Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, parla di «invasione di campo» e chiede un confronto: «Mi auguro che venga convocato un tavolo con i soggetti interessati nel quale trovare un punto daccordo».
Soddisfatti i consumatori. «Finalmente un provvedimento del governo che va nella nostra direzione - commenta Carlo Rienzi, presidente del Codacons -.
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