Cronaca locale

La ricetta Brunetta è un toccasana, giù le assenze in Comune

Dopo il giro di vite del ministro all'Innovazione, a marzo le assenze negli uffici comunali sono scese del 9%, addirittura del 19% quelle superiori a dieci giorni. Il vicesindaco: «Una battaglia che sposiamo pienamente, con meno assenze ci sono più servizi ai cittadini»

Si chiama ricetta Brunetta, e gli effetti sono anche meglio di quelle del medico. La malattia non solo si accorcia, ma scompare. A Palazzo Marino ha già fatto miracoli. Anche nel mese di marzo, le assenze per malattia dei dipendenti del Comune di Milano hanno subito un calo del 9 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre per periodi superiori ai dieci giorni il «taglio» arriva addirittura al 19 per cento.
Il Comune gode del giro di vite imposto dal ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta. Gli effetti a febbraio erano stati ancora più elevati. Nel 2007 erano stati a casa il 26 per cento dei dipendenti in più e più di dieci giorni il 33 per cento. «Segno che l'effetto Brunetta è un vero toccasana», afferma il vicesindaco Riccardo De Corato.
La battaglia del ministro, afferma il vicesindaco, «continua a rivelarsi un prodigioso rimedio alle assenze, e l'amministrazione la sposa pienamente perchè meno dipendenti a casa significano più servizi ai cittadini. Confidiamo quindi che questi benefici effetti possano continuare anche in primavera ed estate».
La campagna invernale, fa presente De Corato, è stata «tutta in discesa». Riepiloga i dati delle assenze: lo scorso novembre erano scese del 28 e del 46 per cento le assenze per malattia (per meno o più di dieci giorni rispettivamente) rispetto all'era ante-Brunetta, a dicembre il calo è stato del 26 e 53% e a gennaio del 30 e 33 per cento.
Milano è stato anche il primo Comune a lanciare nella sede centrale dell'anagrafe in via Larga «Mettiamoci la faccia», il progetto di rilevazione della soddisfazione dei cittadini messo a punto dal ministero per la Pubblica amministrazione. Il servizio funziona grazie a dei totem informatici che consentono al cittadino di esprimere la propria soddisfazione o meno tramite gli «emoticon», le «faccine» comuni nel linguaggio degli sms e delle chat.

In caso di giudizio negativo, espresso con la faccina rossa, l'utente può selezionare il motivo della propria insoddisfazione: tempi di attesa, risposta negativa, professionalità dell'impiegato o necessità di tornare.

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