Roma - Legittimi gli arresti di Silvio Scaglia, ex Ad di Fastweb e dell'imprenditore Gennaro Mokbel coinvolti nell'inchiesta di riciclaggio di denaro e maxievasione delle società Fastweb e Sparkle. Lo ha deciso la Corte di Cassazione.
Silvio Scaglia, "ben lontano dall'illecito è vittima della truffa come pure Fastweb". Lo dichiarano i legali dell'ex Ad di Fastweb annunciando appello al Tribunale del riesame il 6 Luglio.
Sono stati così tutti rigettati dalla Cassazione i ricorsi degli indagati nell'inchiesta per riciclaggio ed evasione che vede coinvolti ex dirigenti delle società Sparkle e Fastweb, tranne che per i tre ex dirigenti della società Sparkle, Massimo Comito, Stefano Mazzitelli e Antonio Catanzariti, per i quali è stato disposto l'annullamento con rinvio a nuova decisione del Tribunale di Roma sulle misure cautelari. Confermate, quindi, le misure cautelari, oltre che a Scaglia e all'imprenditore Mokbel, anche per Giorgia Ricci (moglie di Mokbel, attualmente in carcere), il fratello Antonio Ricci, e l'avvocato Paolo Colosimo.
La III sezione penale della Cassazione ha rigettato inoltre anche i ricorsi, confermando quindi le misure cautelari, nei confronti del maggiore della Guardia di Finanza, Luca Berrida, e per gli ex dirigenti Fastweb, Mario Rossetti e Bruno Zito. I supremi giudici, inoltre, hanno deciso un annullamento con rinvio anche per gli inglesi Edward Dines, Anthony O'Connor, personaggi coinvolti nella parte dell'inchiesta sul riciclaggio. I supremi giudici hanno rigettato inoltre il ricorso di Aurelio Gionta e Manlio Denaro.
Per quanto riguarda l'ex ad di Fastweb, Silvio Scaglia, attualmente si trova ai domiciliari, mentre l'imprenditore Gennaro Mokbel resta in carcere. Sostanzialmente la Suprema Corte ha confermato l'ordinanza del marzo scorso del tribunale del riesame di Roma sulle misure cautelari ritenendo legittimi gli arresti e quindi l'impianto accusatorio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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