Claudia B. Solimei
da Bologna
L'anno scorso le polemiche arrivarono a commemorazione avvenuta: la famiglia non aveva partecipato al ricordo ufficiale organizzato dal Comune guidato da Sergio Cofferati, che da numero uno della Cgil non aveva risparmiato attacchi al lavoro di Marco Biagi, il consulente del ministero del Welfare ucciso dalle Br il 19 marzo del 2002. Per il quarto anniversario, il caso è scoppiato in anticipo: a far discutere, la decisione del Comune di Bologna di ricordare Biagi il giorno prima dell'anniversario del delitto, sabato e non domenica, e di farlo solo con una deposizione di fiori vicino al luogo dell'agguato.
«Una scelta concordata con la famiglia per rispetto del lutto privato» ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Gianni Sofri, opportunamente delegato dal sindaco sul tema. Anche il neo assessore Libero Mancuso, da giudice presidente della corte d'Assise che condannò le Br, ha assicurato che la famiglia è d'accordo. Ma se la vedova Biagi, Marina Orlandi, mantiene la via del silenzio («Non ho nulla da dire»), una voce da sempre vicina alla famiglia, quella di Alessandra Servidori, afferma il contrario: «Non mi risulta che sia stato concordato niente con la famiglia, al limite è stata comunicata la scelta». E anche il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi, che con Biagi lavorò a stretto contatto e sarà comunque a Bologna sabato, ha dei dubbi: «Mancuso è proprio sicuro che le celebrazioni siano state concordate con la famiglia?».
La vedova, certo, è stata invitata, ma è probabile che invece sarà a Modena. Se Bologna ha scelto un profilo basso per la commemorazione, lo stesso giorno si svolgerà infatti all'Università dove Biagi insegnava un convegno in grande stile organizzato dalla Fondazione a lui dedicata, con molte personalità del mondo del lavoro: Tiziano Treu, Pietro Ichino, lo stesso Sacconi, il segretario della Cisl Savino Pezzotta, della Uil Luigi Angeletti, per la Cgil Nicoletta Rocchi, ma non il numero uno Epifani.
Sul versante politico, Forza Italia e l'Udc parlano di «fuga» e scelta «inopportuna» di Cofferati, ma l'attacco più duro è dello Sdi-Rosa nel pugno di Enrico Boselli, legato a Biagi da una lunga amicizia e comunanza politica, che la commemorazone l'ha organizzata domenica a Bologna anche con Marco Pannella ed Emma Bonino: «Questa decisione marca l'esistenza di un distacco imbarazzante delle istituzioni locali dai circuiti degli affetti privati del professore e segnala levidente presenza di un problema da chiarire e superare».
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