Un ricorso per fermare il voto

Il senatore Sergio De Gregorio, poco dopo l'esclusione della sua lista dalla corsa alla poltrona di sindaco, ha telefonato a Francesco De Simone, candidato presidente della Provincia per Italiani nel mondo, e al segretario regionale del movimento Giorgio Bonsignore, dando istruzioni di fare ricorso al Tar. Ieri è stato annunciato il ricorso tramite l'avvocato penalista Francesco Saia e un pool di amministrativisti capeggiati dalla collega Paola Gallo. Le prossime elezioni potrebbero così slittare o venire addirittura bloccate dalle procedure d'urgenza se il Tar dovesse dare ragione a De Gregorio. «In Provincia siamo stati ammessi - spiegano De Simone e Bonsignore - con tanto di fax ricevuto domenica alle 13,30 dal Tribunale. In Comune non abbiamo ricevuto nulla di ufficiale, ma siamo stati esclusi. Anzi, pare che in corso Torino siano state perse un centinaio di firme. Eppure quelle presentate per le provinciali sono le stesse raccolte per le comunali. La macchina del Tribunale ha funzionato bene, quella comunale no». Le firme consegnate sarebbero 680. Quelle lorde in tasca del Comune sarebbero 658. La commissione elettorale, da voci di corridoio, ne avrebbe ricevute 565.

La commissione elettorale ne aveva ritenute valide 425, in seconda istanza solo 395. Intanto «Città partecipata» segnala l’errore dell’Ufficio elettorale della Corte d’appello che ha indicato Fabrizio Tringali candidato presidente della Provincia al posto di Luigi Stagnaro detto «Zizzi».

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