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Ridotto in fin di vita da un clandestino per 50 centesimi

Ridotto in fin di vita da un clandestino per 50 centesimi

MilanoUna discussione, un gesto d’intolleranza e quasi di sfida da una parte e una reazione maldestra dall’altra. Poi il malore, improvviso, inaspettato, molto forte. È in coma e lotta contro la morte un dipendente di 49 anni dell’Azienda trasporti milanese (Atm) che ieri ha avuto un infarto dopo una lite con un passeggero senegalese della metropolitana culminata in una piccola aggressione. Un diverbio nato per 50 centesimi. Sì, perché lo straniero stava utilizzando un biglietto della tratta urbana anziché di quella extraurbana come richiede quel tratto del metrò e il controllore, a suo modo, glielo ha fatto notare e ha tentato di bloccarlo. Un’emozione troppo forte per quest’uomo in servizio alla stazione-capolinea di Gessate (linea 2, la verde) che ora, se si salverà, potrebbe avere importanti danni cerebrali. In manette è finito Yovo Alf Arsena Demba, clandestino 18enne ora accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni gravissime, fermato dalla polizia sul treno del metrò dieci fermate dopo.
Tutto accade poco prima delle 10, come documentano i filmati della stazione. Il controllore ferma il passeggero senegalese che ha già obliterato il biglietto e, dopo aver attraversato i tornelli, sta raggiungendo la banchina per prendere il treno. L’uomo blocca lo straniero per un braccio, probabilmente dicendogli che il suo biglietto non va bene per quella tratta della linea. Il senegalese gli risponde qualcosa e il dipendente dell’Atm replica toccandogli il mento quasi per ammonirlo a non rispondergli a quel modo. Il ragazzo allora ha una reazione: colpisce l’addetto Atm dall’alto verso il basso con un pacchetto di biscotti che impugna nella mano sinistra. Quindi se ne va verso il treno.
È a quel punto che il controllore si agita, corre verso il macchinista del treno fermo sulla banchina per bloccare la corsa e fermare il ragazzo straniero, ma si sente male e si accascia a terra.
Scattano immediatamente i soccorsi. L’ambulanza del 118, allertata dai presenti e dai colleghi del controllore, arriva in pochi minuti alla stazione del metrò. Gli operatori sanitari cercano di rianimare il dipendente dell’Atm sul posto, poi lo trasportano al vicino ospedale di Melzo. Intanto la polizia si mette alla ricerca del senegalese che viene individuato e ammanettato sul treno alla fermata di Cascina Gobba. Il ragazzo non oppone resistenza e il suo racconto conferma esattamente quanto testimoniano le immagini delle telecamere.
Dopo alcune ore, quando le sue condizioni si sono stabilizzate, il controllore, in coma, viene trasportato all’ospedale di Cernusco sul Naviglio dove resta ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva. Secondo i medici, se si risveglierà, quest’uomo di 49 anni non sarà più quello di prima. Nel pomeriggio, al suo capezzale, arriva anche Bruno Rota, presidente di Atm.

L’azienda, che anche su richiesta dei famigliari ieri non ha comunicato alcuna informazione sul proprio dipendente, ha messo a disposizione le proprie strutture per eventuali supporti psicologici e di tipo economico per la moglie e i figli dell’uomo.

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