(...) importantissima: che Genova può diventare un laboratorio per lItalia. Escludendo che gli sia stato estorto dalla bravissima Setti con gli occhioni dolci, quel «Larghe intese? Perchè no?» detto da un politico estremamente attento a pesare ogni parola come Nan può essere un punto di partenza per un nuovo futuro per Genova e per la Liguria.
Del resto, le uniche cose buone realizzate dalle amministrazioni di sinistra negli ultimi anni, portano anche la firma del centrodestra: Genova e la Liguria sono più belle, vero. Ma con i soldi delle Colombiane, con quelli del 2004 capitale europea della Cultura, con quelli del G8, con i fondi portati a casa dalla giunta Biasotti. Soldi che bisogna essere orgogliosi di aver messo a disposizione della città, non certo da chiedere indietro. Si pensi a Silvio Berlusconi che, in piena campagna elettorale, lo scorso anno firmò un documento che faceva arrivare nuovi fondi a Genova e alla Liguria insieme a Pericu, Repetto e Burlando. Senza paure. Non si chiama inciucio, si chiama anteporre il generale al particolare.
Berlusconi ha dimostrato, per esempio alleandosi di nuovo con il Carroccio, di saper mettere la generosità in politica e di anticipare, non solo seguire i suoi elettori. Per quello sono capaci tutti.
Ricordo quando, sempre nello scorso aprile, in unintervista pubblica a Imperia a Claudio Scajola, gli chiesi se non pensava di essere troppo signore con il centrosinistra, allindomani del più importante stanziamento della storia di un Cipe per la Liguria. Gli ricordai di come lUnione facesse lesatto contrario e pensasse solo a distruggere. Lui spiegò che proprio in questo stava la differenza «fra noi e loro», nel pensare al bene di tutti prima che al proprio. Se avessi avuto dei dubbi, avrei deciso in quel momento di votare per «noi» e non per «loro».
Ecco - partendo dai numeri che non sono quelli del migliore dei mondi elettorali possibili - questo è lo spirito con cui occorre iniziare a parlare di larghe intese, senza tabù e senza sinistra radicale.
Poi, certo, unoperazione politica simile richiederebbe attenzione e vigilanza. Ma per quello non cè problema. Ci siamo qua noi, del Giornale.
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