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Riecco il desaparecido Rocca «Visto, non sono ancora finito»

Dallo zero di Levi ai tre nei primi sei dell'Alta Badia. È stato un mese lungo e sofferto per gli slalomisti azzurri che ieri con Rocca, Moelgg e Thaler sono finalmente tornati a sorridere. Primo secondo e terzo sarebbe stato più bello che quarto quinto e sesto, certo, ma bisogna anche sapersi accontentare, specie quando davanti c'è gente come Kostelic, Grange e Raich, specie quando si commettono errori (Rocca) o si sta cercando di uscire da un lunghissimo tunnel (Moelgg). Via, è stato un bel regalo di Natale, e il fatto che i nostri non siano del tutto appagati dal buon risultato di squadra (completato dal 12° posto dell'acciaccato Deville) significa che sanno di poter fare di più. Rocca in particolare ha dato l'impressione, come già a Levi del resto, di avere ampi margini di miglioramento. La sua prima manche è stata sporcata dal bastoncino destro piantato in mezzo ai due sci che Giorgio ha risolto con prontezza e agilità. Nella seconda, dopo una partenza titubante, si è scatenato nel finale, grazie anche al suo ottimo udito: «Ho sentito lo speaker urlare che ero in ritardo di 45/100, mi sono detto svegliati, molla tutto, e così ho fatto». Al traguardo Giorgio si è buttato nella neve, ma per la gioia, non certo per la stanchezza: «Sto benissimo, sono motivato, ho una voglia matta di gareggiare, mi stimola molto l'idea di poter diventare il più vecchio slalomista a vincere una gara di coppa del mondo: non sono ancora finito». Gennaio sarà un mese di fuoco per gli slalomisti, sei le gare in programma, da Zagabria ad Adelboden, da Wengen (dove Rocca ha già vinto due volte...) a Kitzbuehel, poi Schladming (dove invece ha dei conti da regolare...) e Garmisch.


Molto positivo ieri anche il 5° posto di Manfred Moelgg: «Avevo un gran bisogno di fare risultato, non sono ancora al meglio, ma questo risultato mi motiva a lavorare ancora di più».

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