Riecco la Milanesiana «Meglio la cultura per vincere le bugie»

«Bugie e verità» è un titolo che tanto ricorda la celebre pellicola di Mike Leigh che mirabilmente mise in scena la quotidianità della gente comune intrappolata da una ragnatela di piccole e grandi menzogne, pronta a infrangersi di fronte alla forza vera del sentimento. La stessa forza che può imprimere la cultura allo sviluppo della società quando è libera da condizionamenti e scevra da colori politici. Esattamente lo spirito con cui Elisabetta Sgarbi dà il via anche quest’anno alla «Milanesiana», rassegna giunta ormai alla 12ma edizione, momento topico della stagione culturale cittadina che incrocia fino all’estate letteratura, musica, cinema, scienza, arte e filosofia. Malgrado i tempi di magra («la Regione non ci ha ancora garantito il suo contributo»), il festival non ha abbassato la guardia, ma anzi rilancia con un programma ricco e trasversale che dall’ultima domenica di giugno fino a metà luglio farà incontrare in diversi luoghi della città circa 140 ospiti internazionali tra cui cinque premi Nobel, una «Medaglia Fields», un premio Pulitzer, quattro Premi Strega e numerosi altri protagonisti dell’elite culturale mondiale. Tema di fondo, la menzogna come confronto dialettico con la realtà mutevole per sua definizione, a cui fa da contraltare in quest’edizione la collaborazione con Torino che ospiterà alcuni tra gli eventi per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. «La menzogna - sottolinea la Sgarbi - è un sottile gioco di equilibrio con la libertà dell’uomo. Eppure, paradossalmente, la menzogna contiene in sé anche una domanda di verità». Dunque applicabile ad ogni aspetto della nostra identità storica, antropologica, sociale e artistica. Questi filoni verranno approfonditi attraverso cinque giornate a «Orariocontinuato» in Sala Buzzati e in Sala Montanelli della Fondazione Corriere della Sera, tre appuntamenti con letture, proiezioni e musica allo Spazio Oberdan, sei aperitivi con gli autori in Sala Buzzati, sei appuntamenti di Filosofia al Teatro di Verdura, quattro mostre di cui due a Torino e una a Milano. Numerosi ed eccellenti gli ospiti del festival promosso dalla Provincia di Milano, con il sostegno del Comune e organizzato dalla Fondazione Pomeriggi Musicali presieduta da Riccardo Bertollini. Tra questi spiccano quelli degli scrittori John Maxwell Coetzee, Gao Xingjian, Herta Muller, Javier Cercas, Claudio Magris e Umberto Eco, del Nobel per la Fisica Konstantin Novoselov, di musicisti come Franco Battiato e Roberto Vecchioni e dei registi come Giuseppe Tornatore e Mario Martone. La manifestazione apre con letture, interventi, concerti e proiezioni sulla «Nuova primavera araba», e prosegue con un’introspezione sulle «Bugie del Mediterraneo», «Le bugie del ventennio fascista», «Sesso e Bugie», «Le bugie degli adulti e il piccolo principe», «Tra verità e menzogne», «I 150 anni dell’Unità d’Italia, Arte, scienze e bugie», «Natura numeri e bugie», «Le menzogne necessarie», «Dire il falso», «Filosofia delle bugie», «Le bugie dell’anima», «Viaggi sentimenti e bugie». In occasione di questa edizione Anna Gilardelli, Alberto Pezzotta ed Elisabetta Sgarbi hanno realizzato un libro con cartina, intitolato 150 luoghi per 150 anni d’Italia, ovvero una mostra attraverso un libro a cui si è aggiunta l’idea di piantare in città 150 alberi (pioppi cipressini) in ricordo dei 150 luoghi di Milano che hanno fatto l’Italia.

«Sarà una nuova grande occasione per rilanciare anche in un momento difficile il ruolo della cultura come motore di sviluppo umano e sociale» ha dichiarato l’assessore alla Cultura e vicepresidente della Provincia Novo Umberto Maerna che ha creduto fortemente nell’investimento della Milanesiana.

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