NapoliPatto con i sindaci per lo stop immediato alle proteste, impegno dei Comuni a mettere a disposizione le aree per i siti di compostaggio, nessuna apertura per la discarica di Cava Vitiello, a Terzigno, né di quella di Valle della Masseria, nel salernitano. Silvio Berlusconi ieri è tornato a Napoli per il secondo giorno consecutivo, per incontrare il sottosegretario Bertolaso, il prefetto di Napoli De Martino, il governatore della Campania Caldoro, il presidente della Provincia di Napoli Cesaro e i sindaci del vesuviano. In serata l’accordo, «non scontato e di buon senso», come ha detto il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella. «Siamo venuti a capo di questa situazione e questo ci dà tanta soddisfazione» ha detto il premier ringraziando i sindaci: «Non c’è stata nessuna divisione politica, abbiamo collaborato tutti insieme». Nel dettaglio: «I comuni mettono insieme la loro capacità operativa per realizzare in un tempo limitato, circa sei mesi, siti di compostaggio»,mentre «a Cava Sari arriveranno solo rifiuti non producenti miasmi o percolato».
Se l’accordo con il governo è stato trovato, con l’esplosione di gioia dei manifestanti che attendevano l’esito dell’incontro al presidio della rotonda di via Panoramica, epicentro della protesta, pesano però come macigni i conti dell’emergenza rifiuti. In un atto d’accusa lungo 111 pagine, la Corte dei Conti parla di «pesante eredità» «costituita non solo da una massa debitoria di oltre 2 miliardi di euro e da una condanna, a livello comunitario, che rischia di tradursi in pesanti sanzioni economiche, ma anche da una lunga serie di costi aggiuntivi e di rendite di posizione non più giustificabili», che «grava sulla praticabilità operativa di talune soluzioni prefigurate e impone, specie se verranno meno alcuni finanziamenti statali finora assicurati, la ricerca di alternative economicamente più sostenibili».
L’analisi punta il dito contro incapacità gestionali, con «omissioni e inadempienze», di comuni e consorzi: «Le principali responsabilità sono da attribuire alle molteplici incertezze normative, ad una carente programmazione (spesso aggravata da insufficiente coordinamento) e alla incapacità di taluni amministratori di Comuni e consorzi di bacino». I giudici contabili hanno compiuto un excursus lungo 15 anni di mala gestione, individuando, tra l’altro, l’incapacità di attivare tempestivamente i fondi stanziati per la realizzazione di infrastrutture essenziali e di comunicare con le popolazioni in modo da mitigarne l’avversione a ogni tipo di impianto. Nel mirino anche i costi della gestione commissariale. Un disastro: «Un costo che col tempo è andato crescendo in modo esponenziale passando da una spesa media annua di 5 milioni di euro, fino al 2006, ad una di oltre 50 milioni negli ultimi due anni».
Berlusconi prima di arrivare in Prefettura, ieri pomeriggio si è recato con Bertolaso a Portici (Napoli), dai familiari di Silvano Di Bonito, l’operaio ucciso da una pala meccanica domenica scorsa, nell’impianto Stir di Giugliano. Un incontro durato mezzora, di grande commozione.
Non sono mancate le tensioni nell’area vesuviana, ma senza incidenti. Centinaia di persone hanno sfilato nei centri confinanti con Terzigno. Nel giuglianese centinaia di cittadini da giorni presidiano la discarica di Taverna del Re ma gli auto compattatori continuano a scaricare i rifiuti.
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