Limpianto di smaltimento dei rifiuti di cui il Comune vuole dotare Genova non esiste. Nel senso che, come ha spiegato ieri lassessore Carlo Senesi, non ci sono esempi del genere in Italia e anche nel resto del mondo non ne risulterebbero simili. Quindi Genova farà da pilota con la realizzazione di un polo impiantistico composto un macchinario che separa il secco dallumido, una sezione di trattamento che «digerisce» lumido che deriva dalla separazione grossolana dei rifiuti indifferenziati e produce biogas, un gassificatore a fusione diretta per il trattamento della sezione secca (con depurazione dei fumi). Il costo dellopera, che dovrebbe aggirarsi sui 200 milioni di euro, dovrebbe essere complessivamente inferiore a quello di un tradizionale inceneritore, visto che la parte del trattamento «a freddo» costa fino a dieci volte meno. La premessa per il funzionamento ottimale del sistema è tuttavia che funzioni la raccolta differenziata che deve arrivare almeno al 45 per cento, mentre oggi siamo al 21 per cento.
«Io credo che potremo arrivare al nostro obiettivo del 45 per cento - ha detto ottimista lassessore Carlo Senesi- Invece per quando riguarda il traguardo del 65 per cento entro il 2012 ragionevolmente non conosco grandi città come Genova che vi siano vicine. Comunque il nostro sistema è in grado di funzionare con la differenziata tra il 45 e il 65 per cento». Entrando nel dettaglio, va premesso che lamministrazione comunale ha posto alla commissione che doveva studiare il progetto tre condizioni: il minimo impatto ambientale e la maggiore sicurezza, una struttura modulare in grado di adattarsi ai reali quantitativi di rifiuto e laffidabilità tecnologica. «La decisione di realizzare il gassificatore è legata al suo inferiore impatto - spiega Senesi - infatti mentre linceneritore produce il 25 per cento di cenere da conferire in discarica la cenere del gassificatore scende al 3 per cento. Si tratta di rifiuti che in altre nazioni europee dove esistono i gassificatori vengono usati come substrato per le strade o nelledilizia in genere».
Altro punto significativo è che il controllo delle eventuali emissioni di diossina avverrà a ciclo continuo, tutti i giorni e non (anche se la legge lo consente) solo due volte allanno. In conclusione: delle 500mila tonnellate di rifiuti prodotti oggi nella provincia di Genova 150 mila andranno nel gassificatore, altre 150 mila di umido grossolano (scaturito dalla separazione dellindifferenziata) serviranno per produrre gas ed energia e altre 70 mila di umido provenienti dalla differenziata andranno a creare compost nellimpianto per il biogas già esistente.
«Avviare la separazione secco-umido è dunque la cosa più urgente» ha concluso Senesi annunciando che lAmiu è stata incaricata di eseguire la progettazione preliminare dellimpianto. Lavvio dei lavori sarà nel 2012, il sistema entrerà a regime nel 2014.
Visto lesito favorevole della sperimentazione della raccolta dellumido a Sestri Ponente e a Pontedecimo differenziata cresciuta del 20 per cento) il Comune ha deciso di estendere la raccolta dellumido ad altri 100mila genovesi in autunno.
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