Tutti pensiamo che i flussi biblici dell’immigrazione, piuttosto che la noia e l’alcol dei nostri ragazzi, siano problemi legati ai tempi d’oggi. Ma non i rifiuti. La spazzatura pensavamo fosse un problema già risolto da tempo, essendo antico come l’uomo. E difatti in quasi tutte le regioni italiane è così. Purtroppo, in alcune zone ristrette e particolari siamo ancora in alto mare: proprio là dove la produzione di immondizia è così alta, nessuno ha mai pensato a cosa farne. Ed è guerra civile. In questa simpatica atmosfera vagamente libanese, quando il Libano era il Libano, un italiano qualunque è portato a pensare che i nostri governatori, nell’indecente fase di emergenza rifiuti, stiano chiusi giorno e notte con i supertenici del settore per scovare soluzioni rapide, efficienti, definitive. Invece apriamo i giornali e prontamente apprendiamo le soluzioni individuate. Lombardo, a capo della Sicilia: “In attesa di risolvere il problema, noi cerchiamo di vendere i nostri rifiuti all’estero. In Olanda hanno termovalorizzatori in eccesso, cominciano a non trovare più immondizia da bruciare. Possiamo mandarci la nostra”. Quanto alla Iervolino, sindachessa di Napoli, la soluzione è ancora più geniale: “Dio dovrebbe metterci una mano sulla testa, confidiamo in lui”. Brutalmente by-passato San Gennaro: evidentemente la sindachessa è convinta che nemmeno lui sia più all’altezza dell’impegno. Come si vede, di trovare siti adeguati e di costruire impianti per risolvere in modo definitivo questa piaga sociale non se ne parla neanche. Da anni vivono con il pattume alla gola, ma nessuno s’è mai sognato di affrontare il problema come una priorità di igiene e di civiltà, in un Paese che vorrebbe essere civile. Siamo nelle mani del Signore, questa la situazione. Se vogliamo che il flagello sia risolto alla radice, possiamo solo elevare preghiere. Perchè dall’alto della Sua incommensurabile saggezza, prima ancora di trovare sistemazione ai rifiuti, ne trovi una adeguata a certi governatori.
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