Cronaca locale

Rifiuti in strada, ecco le venti vie-pattumiera

Spazzatura di ogni genere abbandonata sui marciapiedi, trasformati in vere e proprie discariche abusive urbane In 6 mesi 1500 interventi straordinari di Amsa, che chiede al Comune un «trattamento intensivo» per altre 10 aree. La più sporca? Via Imbonati ripulita 130 volte in sei mesi, seguono le vie Pedroni, Giambellino e Padova. Per tutte una spesa di 2 milioni di euro

Rifiuti in strada, ecco le venti vie-pattumiera

Sono venti le «pattumiere» di Milano. Prese di mira dal «fuoco amico» dei loro stessi residenti, quelli che le riducono a discariche abusive, abbandonando in strada rifiuti di ogni genere.
Sfiorano già i 1500 gli interventi straordinari che Amsa ha dovuto sostenere in 6 mesi per ripulire la spazzatura che esercizi commerciali, attività artigianali ma spesso anche normali condomini hanno gettato in queste vie. Il record spetta a via Imbonati: 130 interventi in sei mesi. Su questo poco ambìto podio anche via Pedroni con 106 e via del Giambellino con 96. Subito sotto il podio via Padova, via Cialdini (nella periferia nord) e ancora via Abbiati e Paravia, intorno a un «grappolo» di «strade sporche» fra piazzale Brescia e via Novara, periferia Ovest. I costi che Amsa deve sostenere per gli interventi straordinari di pulizia sono notevoli. Un’ipotetica voce «inciviltà» nel bilancio dell’azienda partecipata dal Comune ammonterebbe a circa due milioni di euro l’anno, senza contare i campi rom, altro capitolo spinoso.
Il fenomeno dei conferimenti abusivi è più che triplicato dal 2005. E anche a giudicare dalla mappa delle vie-pattumiere l’analisi è presto fatta: sono i quartieri ad alto tasso di immigrazione quelli più martoriati dalla spazzatura per strada. Milano ha il doppio dei cestini di Berlino, che è molto più grande. Servirebbero per piccoli conferimenti: cartacce e altri rifiuti minuti. E invece spesso attraggono di tutto. E lì intorno si accumulano frigoriferi ed elettrodomestici, mobili e suppellettili di ogni tipo. Anche se basterebbe chiamare un numero verde e prenotare un conferimento «in regola» con Amsa. Le discariche urbane invece sottrae uomini e mezzi alla normale pulizia della città. Quindi il danno è doppio.
Amsa ogni settimana pulisce 3milioni e 600mila metri quadrati di marciapiedi. Sono 55 gli itinerari percorsi complessivamente ogni settimana. Il sistema di pulizia globale - quello con la lancia a pressione che consente di non spostare le auto - interessa 1400 chilometri a settimana. Il sistema tradizionale - con spazzatrice, lavatrice e divieto di sosta settimanale - ancora 1500 chilometri. Oltre 4mila chilometri a settimana sono interessati dallo «spazzamento fine», quello con autista e due «serventi». La produttività dell’azienda è passata da 3,6 a 4,2 chilometri per turno. E l’obiettivo è arrivare a 4,3. Inoltre l’azienda usa un sistema di valutazione degli operatori mediante controlli «a sorpresa». Anche se chiede multe più salate e repressione di chi sgarra. E intanto ricorda che non c’è una via in cui non passi almeno una volta a settimana. Ma non basta.
Oltre alle 20 vie-pattumiere, ci sono 24 vie sottoposte a «trattamento intensivo». Qui c’è un passaggio al giorno e spazzamento fine. Sono le cosiddette «aree sensibili»: piazza Duca d’Aosta, Duomo, Cordusio, Cadorna, Arena, San Siro, Navigli, Ippodromo, Castello, corso Genova, corso Vercelli, Buenos Aires, Sarpi ed altre. Nel 2008 sono state aggiunte via Valtellina, Tortona e via Sammartini.

Per il futuro c’è già la richiesta al Comune di aggiungere altre 10 aree sensibili: Quarto Oggiaro, piazzale Selinunte, Giambellino, Stadera, piazzale Corvetto, viale Ungheria, via Pisani, viale Monza, quartiere Isola e piazza Bausan.

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