Riforma sanitaria, Obama convince i medici ma rimangono ancora 30 deputati indecisi

Obama suona la carica e mostra il volto più ottimista per la sfida parlamentare più importante dalla sua elezione. I consensi crescono col contagocce, ma domenica la Camera voterà sulla riforma sanitaria e sarà un «voto storico». Incassato l’importante appoggio dell’American medical association, l’equivalente dell’Ordine dei Medici, il presidente non mostra dubbi sulla vittoria davanti agli studenti della George Mason University a Fairfax in Virginia, alle porte della capitale.
Il voto è atteso domenica in serata e «domenica avremo i sì necessari», ha proclamato il capogruppo Steny Hoyer mentre una fonte del partito alla Camera ha anticipato un incontro alla Casa Bianca domani tra Obama e i leader del gruppo a Capitol Hill per galvanizzare le truppe. Obama era salito in Senato in dicembre per convincere alcuni senatori ancora recalcitranti a votare il provvedimento approvato la vigilia di Natale. Ora, per fare la storia, servono 216 sì alla Camera e alcuni deputati nelle ultime ore hanno cambiato bandiera. John Boccieri dell’Ohio l’ultima volta in novembre aveva votato no: «C’è chi dice che potrei pagarla con la bocciatura alle elezioni di metà mandato - ha detto in una conferenza stampa - ma ho deciso di difendere quello in cui credo. Il mio è un voto per Natoma».

Natoma Canfield, la donna leucemica senza mutua dell’Ohio, è il volto di questa riforma: ne aveva parlato Obama lunedì, e oggi alla George Mason - nell’ultimo appello pubblico per la riforma mentre fuori dal Patriot Centre dell’ateneo un centinaio di contestatori gli davano del «bugiardo» - il presidente è tornato a evocarne la triste vicenda.
Basterà a convincere la trentina di parlamentari ancora indecisi di cui ha fatto la conta il New York Times.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica