Politica

Riforme, paletti di Bossi: tra il 17 e il 23 gennaio federalismo deve passare

"Deve passare l'ultimo decreto attuativo". La mozione di sfiducia contro Bondi? "E' vergognosa"

Riforme, paletti di Bossi: 
tra il 17 e il 23 gennaio 
federalismo deve passare

Belluno - E' di buon umore Umberto Bossi il giorno dopo la "cena degli ossi" che si è svolta a Calalzo di Cadore alla presenza, tra gli altri, del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. La fiducia del Senatùr nasce da una constatazione aritmetica: i "numeri" di Berlusconi "stanno crescendo". Ne è convinto il leader della Lega, che alla domanda dei giornalisti se bastino dieci deputati a sostegno del governo ha risposto: "Non lo so, ma stanno crescendo". E sulla telefonata intercorsa ieri tra Berlusconi e i partecipanti alla cena di Calalzo, Bossi ha detto di aver "sentito che con Berlusconi ha parlato solo Tremonti". "Io - ha aggiunto - gli ho fatto solo gli auguri, cosa c’entrano gli auguri con la politica?".

Il federalismo deve passare Tra il 17 e il 23 gennaio il federalismo "deve passare": è tassativo su questo il Senatùr. "In quel periodo c’è il problema che il federalismo deve passare l’ultimo decreto attuativo nella commissione bicamerale - ha detto - quindi se non passa quella cosa lì, non possiamo portare il federalismo in Consiglio dei Ministri. Io sono convinto che passi".

Mozione contro Bondi è vergognosa Bossi approfitta dell'occasione per parlare anche della imminente discussione, in parlamento, sulla mozione di sfiducia al ministro Bondi. "Con i numeri potremmo anche farcela, anche se qui si tratta di una cosa un po' vergognosa: se Pompei, non sta in piedi, Bondi cosa c’entra col crollo? Secondo me non si deve dimettere. Non ha molto senso questa mozione. Crolla Pompei e diventa colpa di Bondi. Bondi non ha i soldi, che cosa avrebbe dovuto fare?". "Questa mozione - prosegue il Senatùr - non è rischiosa per il governo, per la maggioranza: di rischioso c’è solo che la Lega punti i piedi. Ma i piedi non li puntiamo, perché con Berlusconi siamo amici. L’importante è portare a casa il federalismo".

La protesta di Chiti "Bossi mette certamente sugli attenti la Lega. È più che probabile, a giudicare dai suoi diktat, che possa mettere sugli attenti Berlusconi e il governo. Per fortuna dell’Italia non può farlo con il Parlamento. I tempi di discussione e di approvazione di un provvedimento sono fissati in piena autonomia dalle Commissioni parlamentari". Lo afferma il vice presidente del Senato, Vannino Chiti, replicando alle affermazioni del leader della Lega Umberto bossi. "Il federalismo - prosegue Chiti - è una riforma troppo seria e importante per affidarla con una delega in bianco alla Lega.

Piuttosto, anzichè darci i numeri sui giorni, le ore e i minuti nei quali un provvedimento debba concludersi, Bossi e Calderoli diano una risposta politica alle valutazioni e alle proposte alternative che il Pd ha presentato in riferimento al federalismo fiscale".

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