Rimandato il calo delle tasse: arriverà col pareggio di bilancio

Rimandato il calo delle tasse: arriverà col pareggio di bilancio

RomaSul fisco, quella di ieri è stata la giornata dei rinvii. L’Ici sui beni immobili della Chiesa? «È in dirittura d’arrivo, ma non sarà nel decreto di venerdì, dobbiamo rifletterci». La riduzione delle tasse grazie ai proventi della lotta all’evasione? «Bisognerà aspettare un momento, anche se non è detto fino al 2014». Il Consiglio dei ministri dovrebbe limitarsi ad istituire un fondo dove parcheggiare l’extra gettito, in attesa di decidere come utilizzarlo.
Da Bruxelles, Mario Monti getta dunque parecchia acqua fredda sulle aspettative più o meno gonfiate da alcuni giornali. Non sarà presa alcuna decisione su come impiegare il ricavato della lotta all’evasione. Si dirà semplicemente che i proventi saranno destinati a «misure anche non strutturali di sostegno alle fasce di reddito più basse; incrementando le detrazioni fiscali per i familiari a carico». Nessuna novità, invece, sulle aliquote. Il calo delle tasse sarà condizionato agli «obiettivi di finanza pubblica», in particolare il raggiungimento del pareggio di bilancio.
Venerdì il governo approverà una nutrita serie di norme fiscali. Misure tecniche, per lo più, ma anche intese a rasserenare i rapporti ormai molto difficili fra contribuenti ed Equitalia, attraverso forme più flessibili di recupero dei crediti vantati dall’Erario: ad esempio, con rate variabili e dilazioni di pagamento. Inoltre, gli imprenditori saranno custodi dei beni d’azienda pignorati, e così potranno continuare la produzione. Mentre il pignoramento delle stipendio potrà arrivare fino a un settimo per importi fino a 5mila euro e un decimo fino a 2mila.
Ma la parte «bastone» del decreto è molto più ampia di quella «carota». Verrà stilata una sorta di black list, con i nomi di commercianti che non emettono lo scontrino o di autonomi e professionisti che non fatturano segnalati, anche su denuncia «non anonima», al numero 117 della Guardia di finanza o all’Agenzia delle entrate. E ancora: chi esporta illegalmente capitali all’estero sarà punito con multe fino al 40% della somma in questione (dal 5 al 10% fino a 10mila euro, dal 20 al 40% per gli importi superiori). Ai fini Iva ritorna l’elenco clienti e fornitori, che obbliga a comunicare al fisco tutte le transazioni effettuate con l’obbligo di emissione di fattura. Ci sarà anche una stretta sulle compensazioni di crediti Iva. Le partite Iva inattive (spesso «di copertura» a raggiri ed evasione) saranno chiuse d’ufficio dall’Agenzia delle entrate. Al fine di prevedere le frodi, chiunque potrà verificare se una partita Iva è attiva o meno, ed il nome del titolare.
Non manca nella bozza del decreto che il governo approverà venerdì un nuovo esempio di stratagemma anti-evasione: gli ispettori dei Monopoli potranno infatti «travestirsi» da giocatori incalliti e piazzare le loro puntate nei locali dove si effettuano scommesse, per combattere «dall’interno» i giochi illegali e l’evasione.

Gli ispettori-giocatori avranno a disposizione un fondo apposito di 100mila euro all’anno per le «operazioni di gioco», come il testo definisce le scommesse. Sarà infine trasformata in legge, la «tassa sulla fortuna», il prelievo del 6% sulle vincite superiori a 500 euro.

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