Gian Piero Scevola
da Milano
Ma quanto conta questa Tim Cup? Poco o niente, basta guardare linteresse che provoca un Milan-Brescia con nemmeno duemila spettatori. Uno squallore, una gara per pochi intimi che dovrebbe far riflettere Matarrese sulla opportunità di cambiare la formula e inventarsi qualcosaltro. Il fatto è che la coppa Italia non interessa a nessuno, è considerata un prodotto di terzordine che acquista un minimo di valenza solo nelle semifinali. Prima, tante inutili partite che i club avrebbero sicuramente evitato e che invece sono costretti a giocare senza nemmeno potersi far belli in tv, visto che per landata degli ottavi mamma Rai non ha voluto togliere audience alla puntata finale dellIsola dei famosi. Peccato perchè si sarebbe potuto assistere a una speciale edizione di «Paperissima» con Kalac grande protagonista e Oliveira come guest star.
Infatti quello combinato dal lungo portiere australiano rasenta linimmaginabile: due gol presi in fotocopia, due svarioni giganteschi che non possono che confermare quanto già si sapeva sulla mediocrità del sostituto di Dida. Al 35, su lunga rimessa laterale di Stankevicius, Kalac esce in mezzo a un nugolo di giocatori e va letteralmente a farfalle permettendo a Serafini di deviare comodamente di testa nella porta vuota. Paganini non ripete, ma Kalac sì perchè dopo appena due minuti, ecco il bis, ancora più spettacolare. Stessa linea laterale, stessa lunga rimessa con le mani di Stankevicius, identica uscita alta di Kalac che, questa volta, abbranca il pallone con entrambe le mani, solo che, nemmeno fosse una viscida saponetta, se lo fa sfuggire, con Alfageme che quasi non ci crede e appoggia nella porta completamente sguarnita.
Ridere è ancora poco, anche perchè subito dopo Oliveira lo imita, questa volta mangiandosi due gol già fatti. Al 42 tutto solo si fa respingere il pallone da Viviani in uscita e al 44, dopo un tocco di Borriello, spara a botta sicura da nemmeno cinque metri, con Viviani che ci mette la manona, non si sa come, per deviare in angolo. Insomma, tra Milan e Brescia è solo questione di portieri, i bresciani ce lhanno, il Milan no. Con una squadra di seconde linee Ancelotti non può certo sperare di fare molta strada e col volitivo Brescia, anchesso strapieno di riserve, deve ringraziare un certo Inzaghi e lo spirito giusto ritrovato nella ripresa. E meno male che questa volta non cè la bestia nera Pieri, ma il fischietto bergamasco Mazzoleni che, con lassistente Giordano, regala al Milan un gol fantasma che solo loro hanno visto.
Positiva comunque la reazione del Milan nella ripresa: i gol di Borriello (2) e Brocchi, ma soprattutto quello di Inzaghi, hanno riscaldato lambiente, salvato il cammino nella coppetta che non conta e ridato un po di morale allallenatore e al depresso ambiente rossonero.
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