Ripartire da zero? Sì, con selezione crudele

Si riparte da tre criteri, a mio parere: dai curricula, dalle motivazioni, dalla cernita crude­le

Ripartiamo da zero, dicono. Bene, ma ripartiamo da chi? Se si parte da zero, non è dagli stessi che si deve ri­partire. Ma dove sono i marziani che de­vono sostituirli? Vero anche questo, non si può partire dal nulla. Allora da do­ve si riparte, visto che il personale è ina­deguato, salvo eccezioni? Si riparte da tre criteri, a mio parere: dai curricula, dalle motivazioni, dalla cernita crude­le.

Primo, se si parte da zero, allora gli in­carichi non contano più nulla e quel che conta è vedere che cosa hai fatto nella vi­ta. Cosa hai realizzato, cosa hai studia­to, che mestiere facevi e soprattutto se avevi un mestiere prima della politica.

Secondo, le motivazioni. Se parole co­me ideali, valori, principi, vi sembrano fuori luogo e fuori tempo, diteci quali spinte vi muovono alla politica, se avete motivazioni, non personali né ipocrite (tipo lo faccio per missione, per mettere la mia esperienza al servizio... pussa via). La politica bassa e corrotta è la poli­tica demotivata, dove il mezzo diventa il fine.

Infine, la cernita crudele. Esaminato il curriculum, capite le motivazioni, guardato negli occhi il candidato del­l’anno zero, si seleziona senza criteri di affiliazione e collaudata servitù. Solo la qualità, l’energia, e poi ciascuno al suo rango.
Due cose, infine.

Chi deve farla que­sta cernita, chi è la commissione selezio­natrice? Qui sorgono i dolori, ma da qualche parte si deve pur cominciare; il meglio che è disponibile. E poi, questo cucù è per la «destra», si capisce. Biso­gna rifondarla. Ma non pensate che deb­ba valere per tutti?

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