«Riprendiamoci l’entroterra»

Ho letto con interesse la lettera di C. Mattei e credo che sia necessario una presenza di coloro che non stanno con il centro-sinistra sul territorio dell'entroterra che dal 1992 è diventato una riserva di caccia del centro-sinistra per la mancanza di un minimo di presenza organizzata; ai tempi della Dc c'erano almeno i circoli Acli, i gruppi Cif, le Società Operaie Cattoliche, la Coldiretti che costituivano gruppi alternativi ai pari gruppi organizzati di sinistra; oggi sono tutti finiti in un mega «embrassons-nous» ed anzi se un pensionato moderato si reca ad un patronato Acli per un 730... viene catechizzato al voto in modo ancor più subdolo di quanto fanno alla Spi-Cgil.
Certo non è semplice dopo tanto tempo di assenza dal territorio ma.... le elezioni provinciali si posono vincere solo con il serbatoio di voti della Provincia, dove almeno non si incontrano (per ora) né preti-operai ne preti che suggeriscono di votare a sinistra secondo i «desiderata» dei vari discepoli politici di don Farinella & C.


Un primo aiuto? Qualche copia omaggio de «Il Giornale» ai vari bar centrali dei paesi dell'entroterra. Per questo occorre che le forze politiche ripartano a riprenderersi quel bacino elettorale... che è stato dimenticato da troppo tempo nell'entroterra!

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