Aspettando mercoledì 29, giorno in cui si conoscerà il destino di Risanamento, continuano febbrili gli incontri per mettere a punto una strategia di uscita dal tunnel del fallimento, indicato esplicitamente dalla Procura. Il gruppo di Luigi Zunino - questultimo indagato per bancarotta e ormai privo di deleghe nel cda - conoscerà il suo destino la prossima settimana, allappuntamento a Palazzo di giustizia. Oggi si farà la sintesi, alle 14, con una riunione plenaria alla quale parteciperanno le varie parti - ladvisor di Risanamento, Leonardo, le banche creditrici, gli avvocati - per trovare una linea comune. Oggi potrebbe essere trovato un accordo sul piano di ristrutturazione messo a punto da Leonardo.
Toccherà poi ai cda degli istituti dare il via libera nel fine settimana, per permettere quindi a Risanamento di approvare il piano allinizio della settimana prossima e presentarsi al tribunale di Milano il 29 luglio con un disegno credibile, tale da far respingere la richiesta di fallimento; se così non fosse, diventerebbe concreto lavvio del gruppo a una procedura di amministrazione straordinaria, Prodi bis o Marzano. Il piano di salvataggio presentato da Banca Leonardo, su cui però non cè ancora il consenso delle banche creditrici, esposte per quasi 4 miliardi di euro nella galassia Zunino (tra controllanti e controllate), prevederebbe una manovra da circa 350 milioni, in parte sotto forma di un nuovo finanziamento e in parte per mettere in sicurezza un bond convertibile da 220 milioni in scadenza nel 2014. Prima di mettere altri soldi, però, le banche creditrici pretendono garanzie precise sul piano di ristrutturazione, e lopinione corrente è che assumano direttamente il capitale di Risanamento, attraverso la conversione dei debiti.
Laltro tema è la scelta dei nuovi vertici di Risanamento. Zunino si è dimesso da presidente e ad dopo essere stato indagato per bancarotta e false comunicazioni sociali. Al più presto va trovata una sostituzione che dia alla società una rappresentanza e una guida. Uno dei nomi che rimbalza in questi giorni è quello di Salvatore Mancuso, numero uno di Equinox, già chiamato da Intesa Sanpaolo tempo fa per far fronte alla situazione. Mancuso è uomo di situazioni difficili fin dai tempi di Gerolimich, Unione Manifatture, Santa Valeria. Altri puntano su Umberto Tracanella, vice presidente e attuale reggente della società, avvocato esperto in ristrutturazioni aziendali.
Dopo il meno 30% di martedì, ieri in Piazza Affari il titolo ha chiuso a +3,59% a quota 0,26 euro, dopo essere arrivata anche +11,7 per cento.
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