Quel gran genio di Rossini. Impossibile non sbellicarsi dalle risate davanti al parapiglia che si scatena sul palcoscenico, tra versi, gesti, espressioni, colpi di scena e diavolerie d'ogni sorta. Il tutto naturalmente condito da una musica perfetta, che non perde un colpo, che non lascia nulla al caso: un meccanismo teatrale perfetto, esilarante al punto giusto. Venerdì sera al Priamàr di Savona il pubblico - tra cui Michele Mirabella, amico di vecchia data dell'Opera Giocosa - era estasiato: risate, applausi, piedi pestati sulle pedane: un successo pieno e convinto per «Italiana in Algeri», il capolavoro comico di Gioachino Rossini, secondo appuntamento lirico nel cartellone estivo della Giocosa; via il patema per vento, nuvoloni e grida di gabbiani e largo alla soddisfazione della platea, di grandi e piccini. Colorata, dinamica, «trafelata», l'opera ha avuto una perfetta resa dal punto di vista di regia e costumi (Francesco Esposito), concitata al punto giusto, con una gran baraonda fatta di veli, bolle di sapone, reti da pesca e babbucce a punta, con il tripudio di follia del concertato del primo atto, tra vestiti e mutandoni che volavano da una parte all'altra del palco. (Allestimento del teatro San Carlo di Napoli). E con il finale dei pappataci, che ha trasformato il bel Musafà in un eccitato marmocchio con tanto di seggiolone e cucchiaione di legno. Ottimo il cast, davvero adatto al repertorio rossiniano - sia vocalmente che dal punto di vista drammatico - affiatato, arguto, con brillante presenza scenica e resa dei personaggi. A partire da Antonella Colaianni (Isabella), bella agilità, leggerezza, timbro caldo e pieno, ha restituito la protagonista in modo impeccabile, disinvolta, scaltra, perfetta «italiana che sa come farsi amare», ha guidato tutta la burla con sagacia e femminilità. Accanto a lei, Edgardo Rocha (Lindoro), giovane interprete con grandi qualità vocali, ha guadagnato in agilità nel corso della serata e bene ha disegnato l'innamorato malinconico, il personaggio (volutamente) più «serio» dell'opera. Bravo Simone Alberghini (Mustafà), bella voce e buona tecnica vocale, gabbato e convinto «pappataci»; Riccardo Novaro (Taddeo) e Davide Pellissero (Haly), simpatici, disinvolti, padroni del ruolo e della parte musicale; bravissima anche Linda Campanella (Elvira), come sempre puntuale e raffinata, e Giorgia Bertagni (Zulma) ottima partner della povera moglie disperata.
Brava l'orchestra (Sinfonica di Savona), diretta con precisione e spirito da Aldo Sisillo, che ha saputo mantenere un buon equilibrio tra buca e palcoscenico, ardua impresa, si sa, con le opere di Rossini. Bravo infine il coro (P. Mascagni di Savona) diretto da Gianluca Ascheri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.