Benvenuto Prodi. Benvenuto a Milano purché la visita non si riduca ad una passerella propagandistica. Se l'intenzione è di recuperare credibilità in una metropoli che si mostra fredda verso il centrosinistra, allora il presidente del Consiglio deve arrivare con attenzione sincera e ripartire con impegni concreti. Ma questo dipende anche dall'atteggiamento degli interlocutori e, francamente, della fermezza e della concretezza di Letizia Moratti e Roberto Formigoni non dubitiamo. Si presenteranno al Tavolo Milano con un'agenda ricca ma alcuni punti sono priorità irrinunciabili. Facciamo qualche esempio.
1) Infrastrutture. L'adeguamento del sistema della mobilità non può accumulare altri ritardi. Metropolitane, Pedemontana, Tangenziale esterna, Brebemi: stop alle trattative infinite col singolo comune o Consiglio di zona. La competitività del sistema economico milanese e lombardo (e dunque italiano) rischia grosso.
2) Malpensa. Lo scalo deve affermare il suo ruolo di grande hub del Sud-Europa. I problemi di Alitalia o le gelosie campanilistiche di Veltroni non possono andare a discapito dell'accessibilità di una delle locomotive economiche europee.
3) Grandi eventi. Expò 2012 e Olimpiadi 2020 sono, oltre che straordinarie opportunità finanziare e di nuovi investimenti finora riservate ad altri, occasioni di rilancio dell'immagine internazionale di Milano, che non deve più cedere il passo a chicchessia .
4) Beic. La Grande biblioteca europea di informazione e cultura, tenacemente voluta da Antonio Padoa-Schioppa, destinata a sorgere sull'area della vecchia stazione di Porta Vittoria (è pronto il progetto definitivo) è la più grande struttura culturale progettata a Milano dopo la Triennale negli anni '30 del secolo scorso.
Priorità irrinunciabili, abbiamo detto. Sulle quali si misurerà, dunque, la concretezza della visita di Prodi.
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