Il risico sudamericano di Telefònica

Il risico sudamericano  di Telefònica

Telefònica continua a fare shopping oltre i confini spagnoli. Nel mirino della società guidata da Carlos Alierte (nella foto, la sede centrale a Madrid) c’è Vivo, la più grande compagnia mobile brasiliana attualmente controllata dalla stessa società madrilena e da Portugal Telecom.

Per assicurarsi il controllo del 100% di Vivo, Telefònica ha messo sul piatto una cifra vicina ai 3 miliardi di euro (ma non ci sono conferme ufficiali). Ora la palla passa a Portugal Telecom, che dovrà pronunciarsi sull’offerta entro il mese di agosto.

Se tutto andasse a buon fine, Telefònica rinforzerebbe ulteriormente i suoi asset in America Latina, dove è già presente in 13 Paesi. La mossa di Alierte ha un chiaro intento strategico se si considerano le ultime operazioni di mercato messe a segno dal gruppo spagnolo.

L’ingresso di Telefònica in Telecom Italia, attraverso l’acquisto del 42,3% di Telco (la cassaforte che controlla oltre il 23% dell’operatore italiano), ha spianato la strada all’ipotesi di una stretta collaborazione tra Vivo e Telecom Brasil, la controllata di Telecom Italia che è anche il secondo operatore mobile brasiliano. È probabile che inizialmente Alierte mirasse a una fusione tra i due player brasiliani, ma il timore di incappare nel fuoco di sbarramento dei regolatori carioca ha fatto cambiare idea al numero uno di Telefònica.

Una partenership consentirebbe comunque a Vivo e Telecom Brazil di unire le forze (attraverso la

condivisione delle infrastrutture mobili) per mettere all’angolo Claro, il terzo operatore brasiliano controllato da America Movil. Il Brasile è attualmente il quinto mercato del mobile più ricco del mondo.

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