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Il rispetto dell’ambiente nel Dna Interventi «verdi» a tutto campo

Dalle soluzioni innovative applicate alle auto alla volontà di «pulire» gli stabilimenti

Pochi giorni fa l’Alleanza Renault-Nissan e Project Better Place hanno annunciato, dopo il lancio su larga scala di vetture elettriche previsto per il 2010 in Israele, la commercializzazione di veicoli elettrici al 100% in Danimarca a partire dal 2011.
Proprio come previsto dal Nissan Green Program 2010, un piano che prevede la riduzione dell’impianto ambientale attraverso sia la responsabilizzazione dei fornitori e l’ottimizzazione dei siti produttivi sia la realizzazione di vetture sempre più pulite da commercializzare a partire, per l’appunto, dal 2010. Ma vediamo quali sono state le prime mosse di questa strategia. Nel 2007, per esempio, è stato messo a punto il servizio Carwings destinato a ridurre consumi ed emissioni analizzando lo stile di guida degli automobilisti dotati di uno speciale sistema telematico, che suggeriva a ognuno di essi - tramite una personale pagina web - le contromiusre da mettere in campo per circolare risparmiando carburante e, quindi, inquinando meno. Nello stesso anno veniva avviato, in Giappone, il primo servizio al mondo di noleggio di auto con alimentazione a celle di combustibile. In sostanza, con questa iniziativa si è dato modo a molti automobilisti di constatare come un X-Trail alimentato a fuel-cell, quindi che emette soltanto vapore acqueo dovuto alla reazione chimica fra idrogeno e ossigeno, vantasse le stesse prestazioni della versione a benzina.
Mentre questa tecnologia veniva sperimentata, la Nissan lanciava un innovativo sistema per il controllo della distribuzione dei motori a benzina, destinato a conciliare il rendimento dell’unità motrice - quindi prontezza di risposta e livelli di potenza - con una maggiore efficienza a livello di consumo ai regimi medio-bassi per ridurre le emissioni nocive. Un obiettivo cui mirava, sempre l’anno scorso, anche la sperimentazione in Giappone di veicoli alimentati a bioetanolo seguendo le normative messe a punto nel Paese del Sol Levante. Ma, come accennato, l’operato si è anche rivolto verso i siti produttivi.

Per esempio, incrementando la conservazione dell’energia e la minimizzazione delle emissioni di Co2 in tutti gli impianti sparsi per il mondo: dall’Advanced Technology Center di Kanagawa, progettato già per assolvere questi compiti, a quelli di Sunderland in Inghilterra, dotato di un parco eolico per la produzione d’energia, e Barcellona che, grazie all’impiego di pannelli solari e di sistemi di controllo dell’illuminazione e del condizionamento, emette il 12% in meno di Co2 rispetto al 2005.

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