Rissa alla Camera: insulti e pugno a Barbato Fini: "Un'istruttoria immediata sull'accaduto"

Il ddl sui giovani torna in commissione. Barbato (Idv) accusa: "Questo provvedimento serve alla sua corrente politica". Si scatena un putiferio. Botte e insulti con alcuni deputati del Pdl. L'onorevole dipietrista in ospedale per una Tac: "Colpito da un pugno", 15 giorni di prognosi. Il presidente della Camera: "Aprire subito un'istruttoria"

Rissa alla Camera: insulti e pugno a Barbato 
Fini: "Un'istruttoria immediata sull'accaduto"

Roma - Botte per le strade della Capitale e nei palazzi della politica. Seduta sospesa nell’aula della Camera dove è scoppiata una rissa tra Franco Barbato (Idv) e deputati del Pdl durante l’esame del ddl Meloni. Sono volate parole grosse e spintoni e sono intervenuti i commessi. Dopo che il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, aveva accettato il rinvio in commissione del ddl, Franco Barbato dell’Idv è intervenuto accusandola di "volere questo provvedimento non per sostenere i giovani, ma la corrente politica sua e di Alemanno e dell’assessore Lollobrigida". Barbara Saltamartini (Pdl) è immediatamente partita per attaccare Barbato, ed è stata trattenuta dai commessi. Nel frattempo, però, altri deputati del Pdl si sono avvicinati dall’altra parte ed è scoppiata la colluttazione. Dalle tribune si è visto Fabio Rampelli (Pdl) in un "corpo a corpo" con un collega dell’Idv, mentre Maurizio Bianconi gridava a squarciagola a Barbato "Pezzo di merda". Dopo qualche minuto, e dopo aver invocato l’intervento dei deputati questori, la vicepresidente Rosy Biondi ha sospeso la seduta.

Lo schiaffo a Barbato Un sonoro ceffone è stato mollato nell’aula della Camera da un deputato del Pdl a Barbato durante la rissa scoppiata nel corso dell’esame del ddl Meloni. Il deputato del Pdl è riuscito a sfuggire ai commessi che facevano barriera durante la sospensione della seduta. Alcuni colleghi riferiscono che il parlamentare, la cui identificazione non è certa, è salito sui banchi dell’Idv dando un forte schiaffo a Barbato. Nel frattempo, tra Fabrizio Cicchitto e Marcello De Angelis, che poco prima stavano per venire alle mani, c’è stata una stretta di mano.

Prognosi di 15 giorni Il referto del pronto soccorso del Policlinico Gemelli parla di "trauma contusivo della regione zigomatica e all’occhio destro" e di "cefalea post-traumatica". Lo stesso parlamentare racconta: "Mi sono subito recato all’infermeria della Camera, dove però non avevano la strumentazione necessaria per riscontrare gli eventuali danni all’occhio. Così sono stato trasportato in ambulanza al Gemelli dove sono stato sottoposto a una serie di accertamenti e, non ultima, a una Tac. Che dire: è il prezzo che si paga per mantenere la democrazia in questo paese". Barbato poi spiega: "Non avevo offeso nessuno né usato alcuna parola scomposta. Avevo soltanto detto al ministro Meloni: se il ministro più giovane, ma sei vecchia di mentalità. Quello che ci proponi appartiene alla vecchia politica e faresti arrossire Pomicino e Mastella... Altro che nuova politica per i giovani".

Il presidente della Camera: "Istruttoria immediata" "In relazione agli episodi verificatisi questa mattina in Aula durante l’esame del disegno di legge sulle comunità giovanili, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dato incarico al collegio dei questori di svolgere una immediata istruttoria e di riferirne gli esiti nel più breve tempo possibile all’Ufficio di presidenza per le conseguenti determinazioni". Lo si legge in un comunicato dell’Ufficio stampa di Montecitorio.  

L'Idv: "Prova tv" Il capogruppo dell’Idv Massimo Donadi ha detto, poco dopo: "Ho sentito l’intervento del collega Barbato e non ho riscontrato affermazioni tali da giustificare una reazione nei suoi confronti come quella che ha subito. Barbato ha ricevuto un pugno in faccia (a queste parole, dai banchi del Pdl si è levato un applauso). Il presidente della Camera acquisisca i filmati e valuti la situazione nella sua completezza".

Barbato ricoverato  Dopo la rissa Barbato è stato portato in ambulanza all’ospedale Gemelli. "Mi hanno dato un pugno in un occhio - racconta Barbato raggiunto telefonicamente - e ora esce sangue ed è tutto livido. Speriamo bene". Ancora non si sa con precisione quale deputato del Pdl lo abbia colpito perché "dovranno essere i filmati della Camera ad accertarlo" afferma ancora il parlamentare ferito. "Dopo essere stato visitato dai medici - assicura Barbato - informerò sulle mie condizioni di salute".

Rissa continua A seduta sospesa molti esponenti del Pdl si sono scagliati contro il deputato dell’Idv e, bloccati dai commessi, lo hanno attaccato verbalmente. "Sono due anni che ci calunnia" è la frase più ascoltata. "Quanto è successo - ha detto Bindi alla ripresa della seduta - è molto grave. Rinvio ogni considerazione alla riunione dell’ufficio di presidenza e dei capigruppo". Quindi è intervenuta Maria Teresa Armosino, Pdl, a difesa del ministro Meloni. Mentre Donata Lenzi, Pd, riconoscendo alla Meloni di aver "tentato di trovare un punto di accordo" ha aggiunto che "non possiamo non sottolineare che i problemi maggiori sono con la sua maggioranza" e questo è "un dato politico di oggettiva difficoltà".

Ritorno in commissione Torna in commissione il ddl Meloni sul riconoscimento e il sostegno delle comunità giovanili. Forti perplessità sul provvedimento erano venute, in particolare, da esponenti del Pdl, a partire da Alessandra Mussolini e dall’ex ministro, Antonio Martino. In ballo un fondo stimato dal ministro per la Gioventù in circa 12 milioni di euro. "Non si buttano così milioni in un momento di crisi. Si vogliono mettere le mani nel 'barile del porco salato', come si dice al Congresso americano" aveva tuonato in aula Martino e la Mussolini, presidente della bicamerale per l’infanzia: "Prima si pensi ai bambini e poi ai gruppettari e ai centri sociali". L’Idv, che già nella giornata di martedì aveva presentato una richiesta di sospensiva che era stata respinta, rivendica il risultato come un proprio successo. Favorevole al rinvio in commissione per una ulteriore riflessione il Pd, mentre l’Udc chiede che questa decisione non sia la pietra tombale sul provvedimento. Secondo il ministro Meloni: "Un ulteriore approfondimento in commissione è utile, ma per venire incontro a chi intenda davvero migliorare il provvedimento". Poi ha aggiunto: "Non è facile essere ministro della Gioventù in quest’epoca e dare speranza a una generazione che si sente non compresa o abbandonata dalle istituzioni.

In ballo non ci sono certo il 'barile del porco salato' o piatto ricco mi ci ficco, c’è la voglia di dare delle risposte politiche, di fare prevenzione rispetto al disagio, di aprire spazi di aggregazione giovanile gestiti da associazioni di ragazzi".

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