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Rissa di Piacenza: il questore denuncia mezzo Genoa

«Segnalerò alcuni giocatori alla Procura per violenza a pubblico ufficiale». Preziosi: «Ne avrà i motivi»

Paola Balsomini

da Genova

Dovranno presentarsi in tribunale, con tanto di avvocato difensore e con ampie scuse per i gesti compiuti nel post partita di Piacenza-Genoa. A finire in un’inchiesta della magistratura ordinaria questa volta non sono i soliti tifosi che, magari delusi per il 2-2 e una matematica promozione sfumata, hanno causato incidenti all’uscita dallo stadio Garilli. Potrebbero essere invece alcuni giocatori del Genoa, anche se i nomi sono ancora top secret.
A Piacenza infatti non vogliono sentir parlare di vera e propria denuncia per la rissa che si è scatenata al termine della gara, ma il questore Piero Innocenti ieri mattina è stato chiaro: «Abbiamo preso atto delle scuse, ma provvederemo a segnalare il fatto alla Procura della Repubblica di Piacenza. Dovranno essere loro a stabilire se c’è stato reato». In realtà i capi di accusa potranno essere rissa o oltraggio e violenza a pubblico ufficiale. Il presidente Enrico Preziosi non ha gradito la risonanza che ha avuto l’evento ma preferisce glissare: «Se hanno deciso così vuol dire che ci sono gli estremi e non andrò contro la giustizia. Comunque la coda del campionato è troppo avvelenata».
Comunque sia è il primo caso nella storia del calcio di atleti che vengono segnalati alla magistratura per fatti violenti nei confronti delle Forze dell’Ordine. Anche questo entrerà nella storia del Genoa, così come la possibile promozione che la squadra dovrà ottenere sabato sera contro il Venezia. Così come era entrata nella storia la partita disputata dal Grifone a Ravenna otto anni fa, quando i rossoblù persero la serie A dopo aver pareggiato contro la squadra allenata da Walter Novellino, ora tecnico della Samp, e capitanata da Iachini, adesso tecnico del Piacenza. Guarda caso proprio Iachini in estate sembrava destinato a sedere sulla panchina passata poi a De Canio dopo l’insurrezione dei tifosi che non avevano condiviso la scelta di Preziosi. Sabato invece la squadra di Serse Cosmi è stata costretta a rinviare la festa per la promozione. Partita calda, anzi caldissima, in tutti i novanta minuti. Tensione e nervosismo che sono poi sfociati nella maxi rissa finale, con Sottil protagonista con un pugno-schiaffo all’avversario Masiello. La polizia ha cercato di fermare l’ira dei giocatori delle due squadre, pronte secondo il giudice sportivo a continuare il match all’interno degli spogliatoi. Una vicenda che intanto finirà al vaglio anche dalla giustizia sportiva visto che l’ufficio Indagini della Figc ha aperto un’inchiesta dopo le dichiarazioni del difensore del Piacenza Matteo Abbate: «I giocatori del Genoa anche durante il riscaldamento ci chiedevano di lasciar perdere».
Un modo quindi secondo Abbate per «accomodare» la partita, ma la società questa volta non ci sta: «Chi ha detto queste cose è un demente», va giù duro il presidente. Più calmo ma altrettanto seccato il capitano del Genoa Giovanni Tedesco: «Avevamo perso la promozione matematica e loro ancora ci prendevano in giro. Ma nessuno dei miei compagni, compreso il sottoscritto, si sarebbe abbassato a chiedere ad Abbate i tre punti».

Sottil, intanto, chiede scusa: «Andrò nella Nord a sostenere la squadra ma non sono un mostro, anche se il mio è stato un gesto inadeguato e l’ho spiegato anche ai miei bambini».

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