Per ristrutturare lo stadio Flaminio 18 mesi di lavori

Lo stadio Flaminio si può ampliare. Per ora è solo un’idea, come la definisce Veltroni, ma il messaggio dell’amministrazione è chiaro: volendo, si potrebbe usare la struttura avendo a disposizione più posti a sedere. E il Flaminio diventerebbe così uno degli altri progetti da realizzare con quelli che ieri il Comune ha presentato riguardanti la riqualificazione di tutto il quartiere Flaminio. La proposta realizzata dall’architetto Pierluigi Nervi, figlio del progettista dell’impianto realizzato nel ’60 per le Olimpiadi, è di abbassare la quota del terreno di gioco di circa 3,5 metri e quella sotto le tribune di circa 4,3. «Così - spiega Veltroni - si otterrebbero circa 12.900 nuovi posti a sedere arrivando a 37mila rispetto agli attuali 24.100». Alle spalle delle nuove tribune poi, verrebbero creati altri locali per una superficie complessiva di 9mila mq dove realizzare aree museali ed espositive, palestre, uffici, spazi commerciali. L’architetto assicura che l’immagine dello stadio attuale non verrà alterata e che si manterrà «l’ottima visibilità che lo caratterizza». Il sindaco, però, preferisce non entrare nel merito di quale potrebbe essere l’uso dell’impianto; dice solo che «può diventare uno stadio con una capienza importante» per il rugby (per il quale però basterebbero interventi più limitati), ma soprattutto per il calcio. Per passare dalla proposta al progetto vero e proprio si aspetta, infatti, che la Lazio dia il suo Ok. Anche se il presidente della società, Claudio Lotito, in passato ha più volte ribadito la sua contrarietà all’utilizzo del Flaminio, Giulio Pelonzi, presidente del Lazio club Campidoglio, oggi puntualizza che alla luce della nuova idea «Lotito dovrebbe pensarci». « Al posto di una cattedrale nel deserto - aggiunge - si potrebbe usufruire di una struttura nel cuore della città». Il dibattito all’interno della Lazio è aperto. Ma i costi? «Lo stadio è di proprietà comunale - dichiara Roberto Morassut, assessore capitolino all’Urbanistica - e attualmente è gestito dal Coni. Se la Lazio dovesse subentrare nella gestione allora si potrebbe cominciare a parlare assieme di spese». Spese, invece, già in parte definite per quanto riguarda gli altri progetti del quartiere Flaminio che il Comune ha messo in cantiere, a cominciare dal Villaggio Olimpico, la cui riqualificazione verrà attuata in due fasi: nella prima sono previsti interventi di risistemazione degli spazi aperti e delle aree verdi di uso pubblico, con la realizzazione del nuovo «Parco del Villaggio Olimpico». Quindi, quelli delle aree sottostanti e adiacenti il viadotto di Corso Francia. Nella seconda, invece, si punterà sul recupero architettonico degli edifici. Il progetto preliminare, per cui nel Bilancio 2007 sono stati messi in conto più di 5 milioni, è previsto per febbraio; a ottobre l’inizio dei lavori e nell’aprile 2008 la conclusione. In cantiere anche interventi (il via a dicembre, la chiusura a giugno 2008) nell’asse via Guido Reni - via Pietro De Coubertin per i quali si spenderanno 4,5 milioni circa. In particolare, sarà riqualificata piazza Gentile da Fabriano e verrà creato un parcheggio interrato per 428 posti-auto.

L’idea è di creare una «Passeggiata delle arti» in cui inserire il nuovo ponte pedonale sul Tevere (Ponte della Musica), che collegherà i lungotevere Flaminio e Maresciallo Cadorna. Entro un mese, assicura il Comune, partiranno i lavori, che dovrebbero concludersi in 18 mesi.

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