«Risveglio di primavera» I giovani alla fine dell’ 800

Un’opera tedesca per gli «esami» in pubblico del regista Nicola Berloffa

Viviana Persiani

Continuano, alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi, le performances dei giovani registi che si stanno mettendo alla prova, sottoponendo propri lavori al giudizio del pubblico. Stasera, toccherà a Nicola Berloffa, terzo regista del gruppo dei cinque allievi diplomandi di Pre-visioni, con Risveglio di primavera presentare un testo che analizza il passaggio di un gruppo di ragazzi mitteleuropei dalla pubertà all'età adulta nell'epoca del crollo dell'Impero Asburgico.
Come mai la scelta è caduta su questo titolo?
«Sono appassionato di cultura tedesca e trovo questo testo, benché sia di fine Ottocento, molto vicino alle mie corde».
Perché?
«È contemporaneo, molto attuale, scritto con un linguaggio violento pur mantenendo la classicità della storia».
Qual è stato il suo lavoro registico?
«Mi sono complicato molto la vita perché pensavo che fosse molto più semplice trasporre sul palcoscenico un testo, a mio parere, immediato. Invece, è stato arduo fare entrare l'attore nei personaggi della storia; il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, la scoperta del sesso, in quell'epoca erano vissuti differentemente rispetto ad oggi».
Alla fine lo sforzo è stato premiato?
«Due giorni fa, abbiamo presentato lo spettacolo alla scuola e in novanta minuti di messinscena abbiamo riscosso diversi apprezzamenti e qualche critica.

Certo è che i ragazzi, protagonisti, arrivano a fine spettacolo stravolti. Avvalendosi di una scenografia complicata, che si sviluppa su tre piani, con palchi, lettini da bambino dai quali spesso gli attori saltano e scendono, la prova degli attori diventa anche fisica».

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