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Rita risparmia il Texas: niente vittime, solo danni

Evacuate 2.800.000 persone. Rese inagibili 7.500 abitazioni. I danni ammontano a 8 miliardi di dollari

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

Il temutissimo uragano Rita, che le previsioni davano come portatore di distruzione e morte, si è abbattuto alle 2,30 di sabato mattina (le 9,30 in Italia) in una zona semideserta al confine fra la Louisiana e il Texas, risparmiando Houston e le grandi città. Con venti che prima di raggiungere la costa soffiavano a 280 km l’ora e che poi si sono ridotti a 120, l’uragano ha perso vigore, abbattendo comunque centinaia di alberi, scoperchiando case e provocando incendi.
Piogge torrenziali hanno allagato sia la costa che l’entroterra. Il direttore del National Hurricane Center, Max Mayfield, prevede piene di sei metri nei corsi d’acqua e circa 60 centimetri di pioggia. Massima e costante attenzione viene riservata ai fiumi Neches e Sabine, che potrebbero rompere gli argini e danneggiare le città di Beaumont e Port Arthur.
«Ce la siamo cavata abbastanza bene - ha detto il governatore del Texas Rick Perry -, ora dobbiamo essere calmi, forti, e pregare. Se siete in un posto fornito di acqua e cibo, non muovetevi. Mettendovi in viaggio potreste peggiorare gli ingorghi di traffico pregiudicando i movimenti di chi deve rispondere alle chiamate di emergenza».
Rita, che giovedì soffiava verso la costa a forza cinque, la categoria più alta della scala degli uragani, ha toccato terra come categoria tre, e dopo quattro ore è sceso a categoria uno, con venti a 120 chilometri l’ora.
L’impatto dell’uragano è stato particolarmente sentito a Beaumont, dove nel 1901 fu scoperto il pozzo Spindletop, il giacimento di petrolio che ha trasformato i texani da cowboy in petrolieri. «Poteva andare peggio - ha detto il sindaco Guy Goodson -, ma è presto per quantificare i danni. I cento malati gravi che non siamo stati in grado di evacuare sono comunque salvi».
In un quartiere di Beaumont una casa con sette persone si è staccata dalle fondamenta e ha cambiato rione galleggiando lungo la vie trasformate in fiumi. Trenta volontari che si preparavano a intervenire in caso di emergenza non sono stati in grado di far uscire dal deposito dei pompieri le autopompe. Nella hall di un albergo del centro, dove la furia di Rita ha divelto tutte le finestre e fatto crollare i muri, un albero di proporzioni gigantesche impedisce l’accesso agli ascensori, peraltro fermi per mancanza di corrente elettrica.
A Port Arthur, che con Beaumont prevedeva di dover fare da scudo all’impeto di Rita, le navi per la pesca dei gamberetti hanno in buona parte mantenuto le ancore.
Un incendio di proporzioni spettacolari è scoppiato nel centro di Galveston, la città-isola completamente evacuata perché le previsioni della vigilia l’avevano indicata erroneamente nell’occhio del ciclone. Gli incendi, ha spiegato il segretario comunale Steve LeBlanc, sono stati provocati dai cavi dell’alta tensione caduti sulle case.
A Lake Charles, in Louisiana, dal cui porto parte il petrolio delle raffinerie della Conoco Phillip, Exxon Mobil Citgo e Shell, una nave container di 60 metri ha perso l’ancora e minaccia un ponte dell’autostrada 10 che conduce a nord. I 70mila residenti della città sono stati tutti evacuati, e i casinò galleggianti sembrano non aver patito molto la furia dei venti.
Secondo le prime stime, in Texas 95mila abitazioni sono senza corrente elettrica. In molti centri abitati, per evitare esplosioni e incendi, sono state bloccate le condutture del gas. In previsione dell’impatto di Rita, due milioni e 800mila persone sono state fatte evacuare. Migliaia di pazienti ricoverati in ospedali in zone ritenute a rischio sono stati trasportati in aereo in case di cura negli Stati vicini.
Houston, città soggetta ad allagamenti catastrofici, ha evitato l’impatto diretto di Rita, ma il vento ha provocato crolli che hanno a loro volta scatenato incendi. Otto abitazioni sono state distrutte dalle fiamme.
Secondo dati elaborati alla vigilia, i danni di Rita potrebbero superare gli 8 miliardi di dollari. Le case danneggiate potrebbero essere più di 7.500, e le macerie almeno 26 milioni di tonnellate. I calcoli prevedono che cinque milioni e duecentomila persone presenteranno alle assicurazioni richieste per il rimborso danni.
A New Orleans, dove il genio civile era a buon punto nel prosciugare le acque portate dall’uragano Katrina, in alcune strade l’acqua supera di nuovo il metro di altezza.


Molti sindaci delle zone colpite dall’uragano hanno ordinato il coprifuoco dal tramonto all’alba per evitare episodi di criminalità simili a quelli registrati all’indomani dell’impatto di Katrina.

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