«Il ritorno dei dispersi», cinque inediti per i cinefili

Li si potrebbe chiamare i «film mai nati». Almeno qui in Italia. Ora, una rassegna organizzata dall'associazione culturale «La Scheggia», dalla webzine Hideout (Hideout.it) e dal gruppo di sottotitolatori ItaSa (Italian Subs Addicted) provvede al «parto» in terra milanese: «Il ritorno dei dispersi» - questo il titolo dell'iniziativa presso la sede de «La Scheggia» in via Dolomiti 11 (MM1 Turro), ingresso 2 euro più tessera associativa - consiste in una selezione di pellicole mai uscite in Italia, benché meritevoli per profilo artistico e visivo. Pacchia per cinefili, soprattutto per coloro che ritengono fondamentale la visione delle opere cinematografiche in lingua originale. Dura è sempre stata la vita dei film sottotitolati nel nostro Paese, ma rassegne come questa (e come la storica e più rilevante Panoramica della Mostra di Venezia a Milano) sono vero e proprio ossigeno per gli appassionati, così come per tutti coloro che diffidano delle traduzioni e dei doppiaggi, a volte sopravvalutati, di casa nostra. Dunque, «Il ritorno dei dispersi» - in cartellone ogni martedì, dal 13 gennaio al 10 febbraio - si rivela la risposta alle ansie di chi sa che, ogni anno, nel mondo vengono prodotti 25.000 film, dei quali meno di 500 vengono distribuiti in Italia. La cernita della rassegna, a dire il vero, è chirurgica, perché comprende solo cinque produzioni, anche se di assoluta qualità. A dare il via sarà, martedì prossimo (ore 21.30), «Chapter 27» di Jarrett Schaefer: il film affronta la vera storia di Mark David Chapman (interpretato dall'attore di culto Jared Leto), l'uomo che assassinò l'ex Beatle John Lennon l'8 dicembre 1980 di fronte al Dakota Building, a due passi dal Central Park di New York. L'esordiente Schaefer racconta i tre giorni in cui Chapman pianificò l'uccisione di Lennon, descrivendo un angoscioso caso di solitudine e paranoia. A seguire, martedì 20 gennaio, «Rocket Science» di Jeffrey Blitz (premio come miglior regia al Sundance Festival 2007), «The Notorious Bettie Page» di Mary Harron (27 gennaio), interessante biopic dedicato alla pionieristica icona sexy americana degli anni Cinquanta, idolo dei soldati yankee nella guerra di Corea, messa sotto accusa per il suo look fetish da una commissione del Senato Usa.

Martedì 3 febbraio toccherà a «EagleVs Shark» di Taika Choen (storia d'amore neozelandese nominata al Sundance 2007); chiusura il 10 febbraio con «Incident At Loch Ness» di Zac Penn, «falso documentario» dietro le quinte dell'altrettanto falso documentario sul mito del mostro scozzese diretto da Werner Herzog, scritto a quattro mani dall'esordiente Penn e dal maestro tedesco.

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