Il ritorno dell’ex ministro: Scajola sta preparando un gruppo interno al Pdl

RomaClaudio Scajola scalda i motori per un rientro a pieno regime nel circuito della politica. E lancia un segnale forte al centrodestra, ipotizzando la nascita di gruppi parlamentari legati alla sua figura sia alla Camera che al Senato. Un progetto ancora allo stadio embrionale che potrebbe decollare nei prossimi giorni, dopo che l’ex ministro dello Sviluppo Economico avrà incontrato Silvio Berlusconi. Se ne saprà di più la prossima settimana. Ma il politico di Imperia non si nasconde e, interpellato da il Giornale, non esclude affatto la possibilità di consumare una sua personale discesa in campo.
«Con la mia iniziativa mi limito a dare risposte a un disagio che c’è e che è giusto non sottovalutare» spiega Scajola. «Tutto questo, però, va interpretato nel senso di un rafforzamento del centrodestra, come un modo costruttivo per favorire l’ascolto, il coinvolgimento e la massima condivisione possibile a livello di scelte. Costituire un mio gruppo? Potrebbe essere una opzione per approfondire e riequilibrare il Pdl e, oltretutto, avrebbe anche una valenza strategica importante in questa fase. Con Berlusconi non ne ho ancora discusso ma lo farò a breve». La prima mossa l’ex sindaco di Imperia l’aveva consumata nell’estate scorsa con la costituzione della Fondazione «Cristoforo Colombo» alla quale avevano aderito più di 50 parlamentari. Un organismo che di fatto sancì l’unione tra la componente scajoliana e quella martiniana del vecchio partito azzurro. Se Scajola è il presidente di questa associazione culturale e politica, Antonio Martino, l’ex ministro degli Esteri e tessera numero due di Forza Italia, ne è, infatti, il presidente onorario. Ora, forte di questa pattuglia, Scajola potrebbe formalizzare la nascita di gruppi di deputati e senatori in rappresentanza di quell’anima storica di ex Fi che vuol far sentire la sua voce e riequilibrare le forze in campo all’interno del Popolo delle libertà, sia rispetto agli ex An che rispetto ai Responsabili. Un progetto che Scajola vorrebbe portare all’esame del premier, forse già domenica prossima.
L’ex ministro avrebbe già in tasca la firma di una ventina di deputati e di più di una decina di senatori che credono nella sua capacità politica e organizzativa. Nelle prossime ore sonderà la disponibilità di Martino. L’obiettivo dichiarato è sostenere la maggioranza senza alcuna volontà di fondare un nuovo partito. «Non me ne ha parlato» dice l’azzurro Lucio Malan. «Ma l’esigenza tra gli ex Fi è senza dubbio sentita. Sui modi deciderà Berlusconi». «Scajola sta facendo un’iniziativa all’interno del Pdl.

Ritiene che ci sia bisogno di un riequilibrio delle forze in campo dopo la frattura di Fini» spiega Mario Baccini, membro della fondazione scajoliana. «È chiaro che l’ex ministro, anche nella parte moderata del partito, rappresenta un punto di riferimento. Fermo restando che l’iniziativa di cui mi ha parlato sarà a sostegno del governo».

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