Paola Balsomini
Macchina digitale e qualche click ai mobili della propria casa. È unusanza che negli ultimi tempi sta prendendo sempre più campo e che ha già permesso di recuperare molti oggetti rubati e poi rinvenuti dopo diversi mesi. Ma mai più una turista di Valenza Po, a Genova per una mostra di antiquariato a Palazzo Ducale, avrebbe pensato di ritrovare, a ben due anni di distanza, un vecchio tavolino, preziosissimo e caro ricordo di famiglia.
Mai più, soprattutto, avrebbe pensato di ritrovarlo proprio su un piedistallo, dietro alle corde che separano gli oggetti in bella mostra dal passaggio dei visitatori e dei curiosi. Invece camminando tra i corridoi, magari in cerca di qualche pezzo pregiato che potesse sostituire il suo tavolino finito anni prima nelle mani dei ladri, ha riconosciuto il suo pezzo dantiquariato che da mesi ormai rimpiangeva. «Guarda - ha detto allamica che la stava accompagnando - quello sembra proprio...». Due parole e un capogiro. Il suo «gioiello» del Settecento adesso si trovava a Palazzo Ducale. La turista piemontese ha chiamato immediatamente la Polizia, giurando che quello era identico, anzi era proprio, il suo rimpianto tavolo della sala. In un primo momento le Forze dellOrdine hanno pensato ad uno scherzo, poi, certi della buona fede della donna pronta ad ostentare indubbia sicurezza hanno iniziato gli accertamenti.
Per il momento gli agenti si sono limitati a sequestrare preventivamente loggetto della discordia, tra lo sconcerto degli organizzatori dellesposizione che giurano di non sapere nulla della provenienza del mobile.
Comunque la turista piemontese non si è certo persa danimo: dopo Palazzo Ducale ha visitato tutte le altre mostre della Regione.
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