Ritrovata la biografia dell’autore triestino scritta da Pittoni

«Italo Svevo è il letterato che resta tra gli uomini, uomo lui pure. Prima ancora che un grande scrittore, egli è anzitutto per noi un compagno di ventura d’ampio cuore, che ci consola con il suo bonario umorismo, con la sua conciliante saggezza». Ecco cosa scriveva Anita Pittoni nella prima pagina dattiloscritta di quella che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto diventare una grande biografia di Italo Svevo. Un saggio, a cui lavorerà a lungo, che avrà stesura completa entro il 1959. Si intitolerà Una vita. Cronistoria sveviana, ma avrà difficile vita editoriale. Infatti non sarà mai pubblicata, pur essendo già dotata anche di tutto l’apparato iconografico. Ora però questa biografia inedita di Svevo firmata da una delle intellettuali e scrittrici più importanti della Trieste del dopoguerra ritorna alla luce grazie al bibliofilo Simone Volpato. Si tratta di un materiale davvero notevole: 90 fogli dattiloscritti, decine di fotografie di Ettore Schmitz e famiglia, di cui molte inedite e di cui si ignorava l’esistenza.
E non si tratta semplicemente di una chicca bibliofila, la Pittoni propone una lettura affatto originale della vita e dell’opera dello scrittore. Centra l’analisi intorno a uno dei temi portanti del suo pensiero e della sua scritttura: il rapporto tra vita e letteratura, le influenze tra la realtà sperimentata e l’immaginario. Crea una sorta di cronistoria, organizzata anno per anno intorno alla vita di Svevo unica. Merito del fatto che aveva accesso, lei sola, agli archivi di casa Veneziani-Schmitz grazie ai suoi rapporti di amicizia prima con la moglie dello scrittore Livia e poi con la figlia Letizia. Ecco allora spuntare dettagli importanti e quasi dimenticati, come l’episodio dell’affondamento, nel 1917 a Muggia, della nave da battaglia Wien, sventrata dai siluri del Mas di Luigi Rizzo. Svegliato dalle esplosioni, Svevo, resosi conto della drammatica situazione, accese tutte le luci di Villa Veneziani per soccorrere i naufraghi che avevano raggiunto a nuoto la riva. Le pagine di questa biografia inedita abbondano di notizie, aneddoti, citazioni, in parte raccolte dalla viva voce della moglie e della figlia, in parte prese da appunti sparsi lasciati da Svevo.

Come nota la stessa Pittoni, il lavoro venne concepito in preparazione del documentario televisivo La Trieste di Italo Svevo, da lei curato con Luciano Budigna e Gianni Stuparich. Il documentario fu trasmesso dalla Rai il 24 settembre 1958. Il testo invece non venne mai stampato. Oggi, dopo quarant’anni, lo potremo leggere, aggiungendo un importante tassello alla storia della letteratura.

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