Ritrovata a Oneglia la tomba del soldato disperso

Dopodomani, proprio in occasione della commemorazione dei caduti, Monte Castello di Vibio ospiterà quindi la cerimonia funebre, e Sabatino sarà sepolto nella sua città, in una cassettina funebre costruita in legno di ulivo da un parente falegname. «È un simbolo importante - ha detto la nipote Fiorella - perchè l' ulivo è parte della sua terra, ed è anche simbolo di pace».
La cerimonia del 4 comincerà alle 15, con il ritrovo delle autorità - civili, militari, religiose - in piazza Guglielmo Marconi. La cassettina funebre sarà sistemata nella cappellina di famiglia.
Sabatino, soldato del primo reggimento Granatieri di Sardegna, morì il 19 aprile 1943, a largo delle Coste della Corsica, in seguito all' affondamento da parte del sommergibile inglese HMS Sarecen del piroscafo Francesco Crispi.
Quello che la giovane moglie Lucia e i suoi tre bambini (il più grande allora aveva otto anni, il più piccolo, Tullio, cinque) non hanno saputo per oltre 60 anni, è che due mesi dopo, il 14 giugno del 1943, il mare restituì il corpo, che ripescato a Oneglia, dove fu sepolto.
Nel 1953 - al termine degli accertamenti svolti da una commissione ministeriale - il ministero della difesa comunicò al Comune il ritrovamento del corpo e l' avvenuta sepoltura, ma per motivi ancora inspiegabili, la famiglia non ne ha mai saputo nulla. Tre mesi fa il figlio Tullio si è però recato in Comune per richiedere dei documenti e spulciando negli archivi ha casualmente scoperto il documento ministeriale che prova l' avvenuto riconoscimento e la sepoltura del padre. Da allora la famiglia si è data da fare per «restituire al nonno gli onori che merita».


Ma all' anziana vedova, Lucia, che oggi ha 94 anni, nessuno racconterà mai tutta questa storia. «Sarebbe un' emozione troppo forte per lei, a questa età - ha spiegato la nipote Fiorella - ma almeno, quando sarà il momento, potrà riposare per sempre accanto al marito».

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