RomaEnzo Rivellini, eurodeputato e coordinatore campano del Fli, ha lanciato una bella sfida a Bocchino. In pratica gli dice «Contiamoci». Lo farà?
«Penso che Italo, come al solito, non abbia coraggio».
Si spieghi meglio.
«Ieri (mercoledì, ndr) ha detto che la mia è una posizione personale e che il simbolo lo dava a Menia».
E quindi?
«A parte che, da che mondo è mondo, il simbolo lo si dà al coordinatore regionale...».
Ossia a lei. Ma perché ce lha così tanto con Bocchino?
«Non ce lho con lui che, in fondo, nessuno ha mai votato».
Come nessuno ha mai votato?
«Al congresso di Milano abbiamo votato Fini presidente. E poi ci ritroviamo, con un gioco di prestigio, Bocchino leader».
Torniamo alla sfida.
«Gli dico: venga a Napoli a fare il numero uno della lista per Lettieri. Io farò il numero due. Se prende un voto più di me, giuro che mi ritiro dalla politica».
Una bel duello Enzo-Italo.
«La sfida vera è tra me e Fini. Il mio interlocutore deve essere qualcuno che ho votato. O no?».
Lei e Fini vi siete sentiti? Se sì comè andata?
«Alcune telefonate burrascose. Mi ha detto Devi rispettare le regole. Benissimo. Io le regole le rispetto. Loro? Ma lo sa cosè successo qui a Napoli?».
Cosa è successo?
«La settimana scorsa apriamo il sito del Fli e leggiamo, senza alcuna comunicazione, che i responsabili locali sono stati sostituiti».
Un blitz di Bocchino?
«Di fatto ha commissariato il partito senza dire nulla. Alla faccia della democrazia interna e del rispetto della base».
La cacceranno?
«Non lo so. Nel caso sarò io a dire Che fai? Mi cacci?».
Altra soluzione?
«Fini mi ha detto Vieni a Roma, discutiamo, e sconfessa il tuo comunicato. Ho risposto Allora è inutile che venga. Risparmio il biglietto del treno».
Mi dica come va a finire.
«O mi lasciano il simbolo o saranno costretti a rimangiarsi tutto quanto detto fino ad ora».
Se loro non hanno il coraggio di cacciarla, lei avrebbe quello di lasciare il Fli?
«Io ho il coraggio della linearità. Sono e rimango di centrodestra, come ha detto Fini a Milano. Con 40 dirigenti locali me lo sono risentito due volte quel discorso».
Insomma, a Napoli il Fli appoggerà Lettieri del Pdl o Pasquino del nuovo polo?
«Ma quale nuovo polo? Il nuovo polo è morto prima di nascere».
Addirittura?
«Ma scusi, a Caserta lApi appoggia la sinistra, lUdc il centrodestra; a Benevento il Fli appoggia un candidato di una lista civica mentre lApi sta a sinistra; a Salerno lUdc ha un suo candidato, mentre lApi sta a sinistra».
E Napoli? Lettieri o Pasquino?
«Le dico che non possiamo e non vogliamo andare a sinistra».
Parla sempre come responsabile del Fli, vero?
«Certo. Le posizioni personali sono quelle dei futuristi che vanno in piazza a braccetto di chi sventola la bandiera rossa. O no?».
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