Politica

La rivoluzione tra i banchi: maestro unico «a richiesta»

RomaScuola: maestro unico sì ma se richiesto dalle famiglie e tempo pieno garantito sia alle materne sia alle elementari. E per gli istituti tecnici una riduzione drastica: da centinaia di corsi a undici indirizzi fondamentali divisi in due settori. Ma soltanto a partire dal 2010. Il ministro Mariastella Gelmini porterà martedì prossimo in Consiglio dei ministri i provvedimenti di riordino dell’intero ciclo scolastico dall’infanzia alle superiori. «Si tratta di una riorganizzazione dell’offerta formativa che per i suoi contenuti può essere definita storica», dice il ministro. Come già annunciato le novità verranno introdotte nella scuola d’infanzia, primaria e media già a partire dal prossimo anno scolastico 2009-2010. Slitta invece a quello successivo, 2010-2011, il riordino delle superiori: tecnici e licei. L’annuncio è stato dato dal ministro al termine di un incontro con i sindacati al quale ha partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Il maestro unico come opzione e soprattutto lo slittamento di un anno del riordino delle superiori appaiono se non come una marcia indietro almeno come un ripensamento da parte del governo. Tanto che l’opposizione e parte dei sindacati parlano di una loro vittoria. Ma la Gelmini respinge con forza questa interpretazione: «Non c’è nessuna marcia indietro - assicura il ministro -. Il modello del modulo con tre maestre è stato abolito e nelle elementari la responsabilità del percorso formativo resta in capo a un unico docente, maestro unico o prevalente». Il modello didattico con un unico docente potrà essere declinato «con l’opzione a 24 ore nel caso in cui il docente sia in grado di insegnare tutte le materie previste, a 27 ore con l’utilizzo di tre ore aggiuntive per l’insegnante di inglese e di religione». Resta poi «alle famiglie la scelta tra 24, 27 e 30 ore settimanali oppure il tempo pieno di 40 ore», assicura la Gelmini.
E per quanto riguarda le superiori il ministro fa notare che non ci saranno ritardi. «Non c’è uno slittamento della riforma - insiste -. La presenterò martedì prossimo e verrà approvata. Abbiamo però deciso di lasciare un anno di tempo alle famiglie per orientarsi e agli istituti per attuarla. Ma la procedura viene avviata da subito». Confermate poi anche tutte le altre scelte già contenute nel piano programmatico della scuola approvato la scorsa settimana dalla Commissione Cultura della Camera presieduta da Valentina Aprea. Con il tempo pieno è garantita la presenza di due insegnanti e nella media resta confermato il tempo prolungato. Per il prossimo anno scolastico non verrà alzato il numero massimo degli alunni per classe ma invece soltanto il numero minimo medio da 10 a 15.
Le novità più attese riguardano le superiori ma il ministro ha deciso che occorreva un anno cuscinetto per permettere alle famiglie di orientarsi meglio nelle scelte. Drastica la riduzione di orario per i tecnici da una media di oltre 40 ore settimanali a 32. Via i 500 indirizzi ridotti a 11 divisi in due settori. Quello Economico suddiviso in Amministrazione, Finanza e Marketing e quello Tecnologico con 9 indirizzi: Meccanica, Trasporti, Elettronica, Informatica, Grafica, Chimica, Tessile, Agraria, Costruzioni. Nell’ambito dell’autonomia sarà però possibile dedicare sei ore settimanali a corsi specifici per ogni indirizzo.
Soddisfatti i sindacati.

«Il governo ha fatto bene a scegliere la strada della valorizzazione dell’autonomia scolastica», dice Massimo Di Menna segretario nazionale Uil scuola.

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