Robinho: «Meglio fare l’ambulante che stare al Real»

Quando parlano, i brasiliani rischiano di far danni. Più di quando giocano. Perlomeno esagerano. Dopo Julio Cesar ne ha dato buon esempio Robinho. Il brasiliano del Real Madrid non ha usato mezzi termini per convincere il presidente Calderon a mollarlo al Manchester City. L’offerta era troppo allettante, la rabbia per essere stato tenuto a bagno maria come merce di scambio nel tormentone Ronaldo (Cristiano)-Manchester United, anche di più. «Meglio fare il venditore ambulante che restare al Real». Questa la frase con cui Robinho avrebbe convinto il presidente del Madrid a lasciarlo libero di andar via. Al culmine di un lungo tira e molla, ci sarebbe stato un duro faccia a faccia tra il dirigente e il giocatore. Wagner Ribeiro, il procuratore del brasiliano, ha rivelato il curioso aneddoto al quotidiano sportivo Marca: «Calderon disse a Robinho che non lo avrebbe lasciato partire.
A quel punto il giocatore ha risposto: meglio venditore ambulante nelle fiere». E ha aggiunto che «non sarebbe rimasto neanche per il doppio dello stipendio».

Certo, Robinho poteva permettersi il mestiere del venditore ambulante avendo già raccolto danari per sé, la famiglia e la seconda generazione. Battuta che fa pensare, vista la nascita nel quartiere povero di Sao Vicente dove i venditori ambulanti se la passano male.

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