Carmine Spadafora
da Salerno
Le hanno trovate nel bagno della loro fabbrica di materassi, morte, forse, per asfissia. Due operaie hanno perso la vita a seguito di un incendio divampato in una piccola azienda di Montesano sulla Marcellana, località Prato Comune (Salerno). Una delle due vittime aveva appena 15 anni, si chiamava Giovanna Curcio, dopo la terza media pare che avesse abbandonato gli studi per dedicarsi al lavoro. Laltra vittima è Annamaria Mercadante, aveva 49 anni ed era sposata.
Altre due compagne di lavoro delle vittime si sono salvate con il titolare della fabbrichetta, poi interrogato dai carabinieri, che stanno svolgendo indagini per chiarire le cause di questa tragedia.
Spente le fiamme, i vigili del fuoco hanno ritenuto prudente evacuare lo stabile di quattro piani, nel quale vivono 4 famiglie.
Il terrore in quei circa cinquanta metri quadrati di fabbrica è divampato intorno alle ore 11 di ieri. Quello che è accaduto nel terraneo, soltanto una accurata indagine potrà chiarirlo. Materassi ammassati uno sopra laltro, tessuti, solventi: è bastato poco per scatenare linferno in località Prato Comune. Probabilmente, ma leventualità è tutta da verificare, le due vittime potrebbero essersi precipitate in bagno per cercare qualcosa con cui spegnere le fiamme, ma lì hanno trovato la morte. I cadaveri delle due donne sono rimasti a lungo nel piccolo vano, a causa delle enormi difficoltà incontrate dai soccorritori.
I corpi di Curcio e Mercadante non erano bruciati e questo fa ritenere agli investigatori che le due operaie siano morte per asfissia. Sarà lautopsia a chiarire che cosa abbia provocato la tragica fine delle due operaie.
I carabinieri hanno interrogato a lungo il proprietario della fabbrica, ma nulla è trapelato dagli investigatori. I militari stanno compiendo accertamenti per verificare se la fabbrica avesse le autorizzazioni necessarie per svolgere lattività e se le operaie avessero un regolare contratto di lavoro.
La tragedia di Prato Comune ha destato una profonda emozione nella zona. Centinaia di persone sono accorse lì dove, fino alle 11 di ieri mattina, cera la fabbrica di materassi. Lacrime, qualche fiore, un biglietto: «Così si muore per 4 soldi».
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