Fiamme e terrore nel reparto di rianimazione dellospedale Bambino Gesù di Roma. Ieri pomeriggio il cuore pulsante della sanità pediatrica capitolina ha smesso di battere per sei lunghissimi minuti. Poteva essere una strage, invece si è trattato di un miracolo, perché quando è stato spento lincendio 48 persone sono state ricoverate in altre strutture sanitarie per intossicazione da fumo, ma i bambini, quasi tutti neonati, sono illesi. E i loro angeli custodi sono stati i vigili del fuoco e gli stessi sanitari che li avevano in cura.
Linferno è scoppiato alle 15.25 in un ufficio del reparto di rianimazione, al primo piano del padiglione Pio XII, probabilmente a causa di un corto circuito. Le fiamme sono state domate quasi subito dal personale del nosocomio con un estintore, ma il fumo nero e denso che si è sprigionato ha invaso ledificio, raggiungendo tutti i piani senza che scattasse lallarme antincendio. Sul posto sono giunte immediatamente nove squadre dei vigili del fuoco, insieme a personale medico, infermieristico e amministrativo proveniente da ogni ala del complesso ospedaliero di proprietà del Vaticano. La priorità era salvare i nove piccoli pazienti, molti dei quali attaccati alle macchine. «Ho visto madri che tentavano di togliere i tubi della respirazione ai figli per portarli via e medici che gridavano di non farlo - racconta Giuseppina Abile, nonna di una bimba di 2 mesi -. Quando si è saputo dellincendio nel reparto di rianimazione è scoppiato il caos, perché lì erano ricoverati tutti neonati. Per circa unora abbiamo assistito a scene terribili».
Qualcuno, preso dal panico, ha spaccato i vetri delle finestre per far uscire il fumo. «È stato tremendo - racconta Antonio, 55 anni, centralinista al Collegio Americano, struttura contigua al nosocomio -. In questi viali cè stato un viavai impressionante di ambulanze, finché il reparto non è stato completamente evacuato». «Mio fratello che ha due mesi era diventato viola, gli ho fatto la respirazione bocca a bocca - dice Dalila -. Non si respirava. Non ci riuscivo io, figuriamoci lui». Gli stessi vigili del fuoco, entrati con gli autorespiratori, hanno faticato non poco assieme ai medici a occuparsi dellultimo paziente, che era intubato e necessitava di particolari precauzioni. Finita la prima fase dellemergenza e smistati i 9 bimbi negli altri reparti (6 poi sono trasferiti in altri nosocomi) sono iniziate le operazione per soccorrere gli adulti intossicati. Trenta dipendenti, 8 addetti alle pulizie e 10 genitori, tra i quali una donna incinta, sono stati accompagnati dal 118 in altre strutture per accertamenti.
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